I risultati del Rapporto Almalaurea 2024 sono stati resi noti oggi, 13 giugno, nel corso del Convegno “Laureati e dimensioni internazionali: dall’università al mercato del lavoro”, organizzato insieme all’Università degli Studi di Trieste e al Ministero dell’Università e della Ricerca.
Il rapporto AlmaLaurea 2024 sul profilo e sulla condizione occupazione dei laureti dell’Universitá di Messina è stato condotto su un campione di 3517 persone.
Profilo dei laureati
I 3517 studenti UniMe si suddividono in 2.029 di primo livello, 1.040 magistrali biennali e 448 a ciclo unico. La quota di laureati di cittadinanza estera è complessivamente pari al 2,3%: l’1,3% tra i triennali e il 4,9% tra i magistrali biennali, in lieve aumento rispetto a un anno fa. Il 19,4% dei laureati proviene da fuori regione; in particolare è il 18,5% tra i triennali e il 21,7% tra i magistrali biennali. È in possesso di un diploma di tipo liceale (classico, scientifico, linguistico) il 76,4% dei laureati: è il 74,1% per il primo livello e il 73,5% per i magistrali biennali. Possiede un diploma tecnico il 18,9% dei laureati: è il 21,9% per il primo livello e il 19,2% per i magistrali biennali. La restante quota dei laureati possiede un diploma professionale o estero. Rimane sopra la media nazionale, seppur non di molto, il dato relativo all’età media in cui è stato conseguito il titolo. L’età media alla laurea è 26,3 anni per il complesso dei laureati, nello specifico di 24,8 anni per i laureati di primo livello e di 28,5 anni per i magistrali biennali.
Molto alta, ed in linea con la precedente rilevazione, è la quota di coloro che si dichiarano soddisfatti dell’esperienza maturata presso l’Università di Messina (pari al 91.2%), mentre circa il 74,3% dei laureati si iscriverebbero nuovamente presso l’Ateneo Peloritano (nella scorsa indagine il dato era al 72,6%).
Condizione occupazionale
A un anno dal conseguimento del titolo, il tasso di occupazione (si considerano occupati tutti coloro che sono impegnati in un’attività retribuita, di lavoro o di formazione) è del 70,5% (+ 5% rispetto al 2023). Tra gli occupati, l 79,3% ha iniziato a lavorare solo dopo il conseguimento del titolo. Il 72,9% degli occupati considera il titolo molto efficace o efficace per il lavoro svolto. Più nel dettaglio, il 62,5% dichiara di utilizzare in misura elevata, nel proprio lavoro, le competenze acquisite all’università. Se lo scorso anno si era chiuso il gap relativo alla retribuzione media mensile nazionale (circa 1.330 euro), nel 2024 retribuzione è in media di 1.413 euro mensili netti (anche stavolta in egual misura alle soglie nazionali) .