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scienze politiche
PSICOLOGIA CLINICA E DELLA SALUTE NEL CICLO DI VITA (ABILITANTE ALLA PROFESSIONE DI PSICOLOGO)
LM-51 - Classe delle lauree magistrali in Psicologia
2 anni
MESSINA
Programmato
Italiano

INFO CORSO

Struttura afferente:
MEDICINA CLINICA E SPERIMENTALE
Coordina:
MASSIMO INGRASSIA
CFU:
120
Codice identificativo:
2449

Il piano degli studi

Anno di corso: 1
Obbligatori
T.P.V. TRIENNALE (10 CFU)
A SCELTA DELLO STUDENTE (fra 0.5 e 8 CFU)
oppure COMPETENZE TRASVERSALI (fra 0.5 e 6 CFU)
Anno di corso: 2
Obbligatori
Anno di corso: 1
Obbligatori
T.P.V. TRIENNALE (10 CFU)
A SCELTA DELLO STUDENTE (fra 0.5 e 8 CFU)
oppure COMPETENZE TRASVERSALI (fra 0.5 e 6 CFU)
Anno di corso: 2
Obbligatori

Requisiti di ammissione

Titoli obbligatori
  • [TSS] - Titolo di Scuola Superiore
Titoli opzionali (a scelta tra i seguenti):
  • [L2] - Laurea di Primo Livello
  • [TS] - Titolo straniero

Obiettivi formativi

Status professionale conferito dal titolo.

Psicologo (dottore in Psicologia clinica e della salute nel ciclo di vita) Il laureato in Psicologia clinica e della salute nel ciclo di vita può operare in diversi contesti istituzionali pubblici e privati: scuola, servizi per la prima infanzia, sanità pubblica e privata, pubblica amministrazione, IRCCS, enti del terzo settore, enti locali, cooperative sociali, in studi professionali, in équipe di ricerca multidisciplinari e/o traslazionali, in aziende, nei servizi rivolti all'orientamento professionale, nella selezione del personale e nella ottimizzazione della qualità degli ambienti di lavoro. Egli può svolgere attività libero-professionale in ambito clinico ed evolutivo-educativo per attività di consulenza (anche peritale) e di formazione. Inoltre, il laureato potrà accedere alla formazione di terzo livello (dottorati di ricerca, corsi di perfezionamento, scuole di specializzazione e master di secondo livello), anche per acquisire titoli da fare valere in ambiti concorsuali e/o professionali specifici (ad esempio, psicoterapia) che la richiedano. Infine, il laureato che avrà crediti in numero sufficiente in opportuni gruppi di settori potrà, come previsto dalla legislazione vigente, partecipare alle prove di ammissione per i percorsi di formazione per l’insegnamento secondario.

Caratteristiche prova finale.

La prova finale per il conseguimento del titolo abilita all’esercizio della professione di psicologo (ex artt. 1 e 3, L. 163/2021). Essa comprende lo svolgimento di una prova pratica valutativa (PPV) e la discussione di una tesi di laurea. PPV e discussione della tesi possono avvenire in giorni differenti, dinanzi a una commissione di laurea specificamente costituita ai sensi della normativa vigente e del regolamento didattico. La PPV precede la discussione della tesi di laurea. Essa è in modalità orale, è unica e accerta le capacità del candidato di riflettere criticamente sulla complessiva esperienza di tirocinio e sulle attività svolte, anche alla luce degli aspetti di legislazione e deontologia professionale, dimostrando di essere in grado di adottare un approccio professionale fondato su modelli teorici e su evidenze scientifiche. Tale prova è volta, altresì, a un ulteriore accertamento delle competenze tecnico-professionali acquisite con il tirocinio svolto all’interno dell’intero percorso formativo (triennale e/o magistrale). Ad essa si accede dopo avere ottenuto un giudizio di idoneità nel TPV interno ai corsi di studio e i CFU necessari a conseguire il titolo meno quelli attribuiti alla stessa prova finale. La prova finale è conclusa con la discussione pubblica di una tesi originale, preferibilmente a carattere applicativo, progettuale o sperimentale, che dimostri l'acquisita conoscenza dello “stato dell'arte” sull'argomento concordato con uno o più docenti nell'ambito delle discipline curriculari. La tesi può essere redatta parzialmente o interamente anche in lingua inglese. Per l'impegno richiesto, alla prova finale sono attribuiti almeno 6 CFU.

Conoscenze richieste per l'accesso.

Per l'ammissione al Corso di studio sono richieste le conoscenze di base acquisite con il conseguimento del titolo L-24 (ex D.M. 270/2004) o classe 34 (ex D.M. 509/1999) – Scienze e tecniche psicologiche, oppure con titoli conseguiti all'estero e ritenuti idonei ai sensi della normativa vigente. Si richiedono, altresì, competenze linguistiche di livello almeno B1 nella lingua inglese. Possono essere ammessi anche studenti in possesso di qualsiasi diploma universitario triennale (ex DD.MM. 509/1999 e 270/2004), purché il titolo di studio già conseguito contenga almeno 88 CFU in tutti gli 8 settori scientifico-disciplinari psicologici (da M-PSI/01 a M-PSI/08) e con almeno 8 CFU in ciascuno di essi. Ai sensi del c. 7, art. 2 del D.Interm. 654/2022, in mancanza, totale o parziale, del riconoscimento dei 10 CFU professionalizzanti di cui al comma 6, stesso articolo dello stesso decreto interministeriale, i laureati triennali acquisiscono i CFU di tirocinio mancanti in aggiunta ai 120 CFU della laurea magistrale. Il regolamento didattico del CdS determina le modalità di verifica del possesso dei requisiti curriculari richiesti e della adeguatezza della preparazione personale.

Obiettivi formativi specifici.

Il Corso di laurea magistrale 'Psicologia clinica e della salute nel ciclo di vita' è strutturato con l'obiettivo di fornire un'avanzata preparazione in ambiti teorici, progettuali e operativi coerentemente focalizzati sugli aspetti clinici e di promozione della salute nel ciclo di vita delle persone. L’intento è formare professionisti in grado di assumersi la responsabilità di interventi diretti alla persona o a gruppi per la prevenzione, la diagnosi, il supporto e la riabilitazione in ambito psicologico, nonché in grado di progettare ambienti relazionali e di gestire interazioni congruenti con le esigenze di adattamento ai contesti di persone e gruppi. I laureati avranno acquisito competenze per potere condurre interventi sul campo in piena autonomia professionale, valutandone al contempo l’efficacia. Le attività formative integrano la didattica frontale tradizionale con attività di apprendimento interattive e pratiche (esercitazioni con discussione di casi, role-playing, simulate e simili). In linea generale, il Corso amplia e completa le conoscenze teorico-metodologiche e pratiche sui processi psicologici acquisite nei percorsi di studio triennali L-24 (Scienze e tecniche psicologiche), favorisce lo sviluppo delle competenze tipiche della professione di psicologo, come definita dalla L. 56/1989 (Ordinamento della professione di psicologo), privilegiando l’ambito della prevenzione, della promozione del benessere e della clinica in molteplici aspetti del disagio psicologico nel ciclo di vita. Questi obiettivi sono perseguiti con una struttura ordinamentale che prevede attività didattiche comuni a tutti gli iscritti e attività didattiche differenziate per curriculum (due), pur nella comunanza delle finalità generali testé indicate. L’ordinamento disciplinare soddisfa obiettivi formativi organizzati per ambiti di apprendimento, di cui si dà una sintesi. AMBITO DELLA PSICOLOGIA CLINICA E DINAMICA – Obiettivo specifico è la comprensione da parte dello studente dei quadri clinico-nosografici che caratterizzano la psicopatologia nel ciclo di vita, dall’infanzia all’età adulta. Sono discussi i concetti di normalità comportamentale e adattamento patologico, di struttura e sviluppo della personalità sollecitando la conoscenza critica di differenti modelli teorici interpretativi. Sono delineate le caratteristiche, l'eziopatogenesi e la psicodinamica dei principali quadri clinici (anche attraverso la presentazione e discussione di casi clinici utili ad approfondire le principali forme di psicopatologia). In particolare, le discipline di quest'ambito hanno l’obiettivo di fare acquisire conoscenze e competenze relative alla diagnosi e all'intervento psicologici, con l’utilizzo degli strumenti propri della professione in ambito clinico (colloqui, interviste, test standardizzati) e peritale, in contesti individuali, di gruppo e relativi a organizzazioni (sanitarie e non). AMBITO EVOLUTIVO E DI PROMOZIONE DELLA SALUTE – Obiettivo specifico è offrire una prospettiva teorico-metodologica che, originando dal modello bio-psico-sociale di funzionamento dell’individuo, delinei i principali modelli applicativi per la promozione e prevenzione della salute e del benessere della persona. Prerequisito fondante è la concettualizzazione dello sviluppo psicologico come processo complesso, culturalmente e storicamente dato, che informa l'intero arco della vita individuale. Gli insegnamenti disciplinari sono, pertanto, orientati a favorire lo sviluppo di competenze nell’individuare i fattori e le risorse (individuali e di contesto) che proteggono dal rischio evolutivo o che, invece, lo accentuano. Gli obiettivi formativi disciplinari sono strutturati in modo da accrescere, con insegnamenti comuni, conoscenze e competenze proprie della psicologia della salute e del benessere e di favorire, con insegnamenti dedicati all’interno di due curricula, approfondimenti in due settori applicativi più specifici della valutazione e dell’intervento psicologici, l’ambito della famiglia e quello dello sviluppo atipico/disabilità nel ciclo di vita. AMBITO DELLA PSICOLOGIA GENERALE E FISIOLOGICA – Sono perseguiti un obiettivo specifico generale, cioè l'approfondimento di conoscenze e l’acquisizione di competenze relativamente alle tecniche avanzate di ricerca e analisi dei dati psicologici, e obiettivi specifici approfonditi nei due curricula; rispettivamente: a) processi neuropsicologici con un’attenzione dedicata agli aspetti diagnostici; oppure b) potenziamento cognitivo, con un’attenzione dedicata alle tecniche di riabilitazione del funzionamento mentale. AMBITO DELLA PSICOLOGIA SOCIALE E DEL LAVORO – Obiettivo specifico è l’acquisizione di competenze proprie dello psicologo per rilevare (assessment) e supportare (intervento) il benessere mentale nei contesti collettivi e organizzativi. In generale, il laureato in 'Psicologia clinica e della salute nel ciclo di vita', abilitato con la prova finale alla professione di psicologo, avrà acquisito: - un'avanzata preparazione negli ambiti teorici sopra elencati; - la capacità di stabilire le caratteristiche rilevanti dei contesti e di persone, gruppi e organizzazioni in essi presenti e di valutarle con metodi psicologici appropriati (test, interviste, osservazioni ecc.); - la capacità di progettare interventi relazionali e di gestire interazioni congruenti con le esigenze di persone, gruppi, organizzazioni e comunità; - la capacità di valutare la qualità, l'efficacia e l'appropriatezza degli interventi; - la capacità di assumere la responsabilità degli interventi, di esercitare una piena autonomia professionale e di lavorare in modo collaborativo in gruppi multidisciplinari; - la padronanza dei principali strumenti di analisi dei dati negli ambiti di competenza; - una conoscenza avanzata, in forma scritta e orale, della lingua inglese, strumento privilegiato di comunicazione internazionale dei saperi disciplinari; - conoscenze sulle problematiche connesse all'attività professionale in ambito psicologico e alla sua deontologia. Ai fini indicati in tutti gli insegnamenti comuni e dei due curricula è possibile integrare le lezioni tradizionali con seminari anche interdisciplinari e con esperienze applicative (esercitazioni) in situazioni reali o simulate. Il corso prevede anche lo svolgimento di un tirocinio pratico-valutativo per un congruo numero di crediti (20 CFU) che si sostanzia di attività pratiche contestualizzate e supervisionate, finalizzate a un apprendimento situato e allo sviluppo di competenze e abilità procedurali e relazionali fondamentali per l’esercizio della professione di psicologo. Le caratteristiche e le modalità organizzative del TPV sono stabilite nel Regolamento didattico del CdS ai sensi della normativa vigente. Il corso, inoltre, riconosce i soggiorni di studio e le attività esterne svolte presso altre università italiane ed europee convenzionate, anche nel quadro di accordi internazionali. Gli ambiti d’intervento specifici a cui prepara il corso sono quelli tipici delle seguenti aree della psicologia: psicologia clinica; psicologia della salute; psicologia dello sviluppo e dell’educazione; psicologia dell'istruzione e della formazione; psicologia scolastica; psicologia cognitiva applicata; neuropsicologia, psicobiologia e psicofisiologia; psicologia sociale; psicologia del lavoro e delle organizzazioni. Infine, la laurea è conseguita con l’acquisizione di 120 cfu mediante il superamento di non più di 12 esami, il raggiungimento dell’idoneità nelle altre attività e il superamento della prova finale. Il conseguimento del titolo abilita alla professione di psicologo.

Descrittori di Dublino: I - Conoscenza e capacità di comprensione

Il titolo finale del corso è conferito agli studenti che dimostrino conoscenze e capacità di comprensione che ampliano e rafforzano quelle acquisite nel percorso triennale, che sappiano elaborare e/o applicare idee originali e critiche in contesti sia di ricerca, sia di intervento, che dimostrino di sapere affrontare autonomamente il proprio aggiornamento culturale e professionale attraverso la consultazione e lo studio della letteratura scientifica nazionale e internazionale. In particolare, il laureato in Psicologica clinica e della salute nel ciclo di vita: - conosce le principali teorie scientifiche nell'ambito della psicologia clinica, della psicologia della salute, della psicologia dello sviluppo e dell'educazione, della psicologia del lavoro e delle organizzazioni; - conosce e comprende i principali strumenti teorici e metodologici utilizzati nella ricerca psicologica di base e applicata; - conosce le metodologie di progettazione e di valutazione degli interventi clinici, preventivi e di promozione della salute in ambito individuale, di gruppo e nelle organizzazioni; - conosce e comprende le strategie di supporto ai processi di apprendimento e di socializzazione nell'intero ciclo di vita, in situazioni tipiche e patologiche; - conosce e comprende i più comuni metodi e strumenti di valutazione diagnostica. I risultati attesi sono conseguiti attraverso ogni singolo insegnamento (in cui sono sempre sottolineati gli aspetti teorici di base e gli aspetti metodologico-applicativi della ricerca psicologica). Il raggiungimento di tali obiettivi formativi sarà verificato attraverso gli esami di profitto relativi a ogni insegnamento del CdS.

II - Capacità di applicare conoscenza e comprensione

Concluso il percorso formativo, il laureato abilitato è in grado di: - definire gli obiettivi dell'azione professionale dello psicologo (analisi della domanda e realizzabilità degli obiettivi); - effettuare assessment (individuali, della famiglia, di gruppo e dei contesti); - sviluppare servizi e prodotti psicologici (definisce, progetta e valuta servizi, prodotti e strumenti di misura); - realizzare interventi psicologici (redige e pianifica interventi di promozione del benessere e/o counseling alla persona, alla famiglia, ai gruppi); - adattare modelli riabilitativi standard alle situazioni specifiche, sia in ordine alle differenze individuali in cui un disagio può presentarsi, sia in ordine alle variazioni socio-culturali che determinano la compromissione delle funzioni cognitive, comportamentali, emotive e/o sociali; - interagire con gruppi di ricerca e di intervento interdisciplinari in cui lavorino psicologi, medici ed esperti di diversi ambiti professionali; - effettuare valutazioni dell’efficacia degli interventi (piani di valutazione, indicatori di risultato, analisi valutativa, qualità ed efficacia degli interventi in base a criteri evidence-based); - realizzare specifiche modalità di informazione/comunicazione (fornisce feedback, redige relazioni psicologiche, perizie). Diversi insegnamenti prevedono, oltre alle lezioni frontali, esercitazioni che, insieme al TPV, sono occasioni specifiche di applicazione delle conoscenze; anche le verifiche d'esame includono questa finalità. Le capacità di applicare conoscenze e comprensione, infine, sono esercitate e verificate in modo precipuo nel superamento della prova finale, sia nella parte abilitante della prova pratica valutativa, sia nella discussione della tesi di laurea, il cui esito complessivo costituisce specifica verifica delle suddette capacità.

III - Autonomia di giudizio

I laureati avranno sviluppato capacità di giudizio autonomo e critico nella valutazione delle condizioni individuali, familiari e di contesto. Essi saranno anche in grado di gestire la complessità derivante dall'analisi di tali condizioni e prendere decisioni circa la scelta di interventi rivolti a singoli, a gruppi o a comunità. Sapranno, altresì, formulare giudizi critici nella lettura e interpretazione della letteratura scientifica di riferimento. Infine, dimostreranno autonomia di giudizio nella scelta degli strumenti psicologici e capacità di analisi dei dati, nel rispetto delle responsabilità sociali ed entro i confini dei principi etici e deontologici della professione. L’autonomia di giudizio è incoraggiata dalle stesse modalità didattiche dei corsi, basati soprattutto su metodi interattivi, che stimolano le capacità critiche e un atteggiamento flessibile verso l'identificazione degli approcci, delle metodologie e degli strumenti più adatti alla comprensione e gestione dei problemi psicologici affrontati in attività di ricerca, di progettazione degli interventi e della loro valutazione. L'acquisizione di tali capacità sarà opportunamente verificata nelle prove di valutazione a fine corso: un adeguato TPV e il superamento della prova finale costituiscono significativi momenti di verifica dell'acquisizione delle competenze sopra menzionate e del conseguimento di adeguati livelli di autonomia di giudizio.

IV - Abilità comunicative

Il Corso di studi favorisce, con i suoi insegnamenti e il tirocinio-pratico valutativo, l’acquisizione di abilità inerenti a: - comunicare efficacemente con i colleghi, con altri professionisti e con gli utenti all'interno dei diversi contesti; - comunicare efficacemente i risultati della propria attività di ricerca, sia nei contesti scientifici, sia nei contesti operativi. Tali abilità riguardano sia la forma orale sia la forma scritta; pertanto i laureati saranno in grado di redigere documenti volti alla sintesi delle attività (valutazione e intervento psicologico) e di condividere report di ricerca e/o d'intervento con diversi interlocutori, anche per finalità divulgative e formative. Le abilità necessarie sono curate sia nei corsi disciplinari, sia nello svolgimento del tirocinio pratico-valutativo, sia nella redazione della tesi. Esse saranno verificate nella prova di fine corso: sia nella parte "prova pratica valutativa" (PPV) abilitante, sia nella discussione della tesi.

Lingua/e ufficiali di insegnamento e di accertamento della preparazione.

ITALIANO

V - Capacità di apprendimento

Le capacità di apprendimento dei laureati richiedono una particolare flessibilità. Lo studio dei processi psicologici, infatti, è un ambito in rapida espansione. Occorre quindi che i laureati del Corso siano in grado di aggiornare costantemente le loro competenze, facendo leva sui metodi di apprendimento acquisiti durante gli studi universitari. Si richiede che i laureati abbiano l'interesse e la disponibilità a mettere in discussione ciò che hanno appreso durante gli studi per affrontare le sfide che la ricerca psicologica e i diversi ambiti applicativi richiederanno in futuro. A tal fine, è favorita l’acquisizione di un metodo di lavoro fondato sull’aggiornamento professionale continuo grazie alla consultazione costante della letteratura scientifica rilevante. I laureati dovranno inoltre essere in grado di apprendere dall'esperienza e dalla collaborazione con colleghi e professionisti anche di altre discipline. Nel Corso è favorita l'idea di una formazione permanente, in cui il bagaglio di conoscenze si incrementi in maniera dinamica, integrando conoscenze e apprendimenti grazie al confronto costante tra il proprio sapere e i recenti sviluppi disciplinari. Sia la didattica delle discipline, sia le attività di tirocinio orientano gli studenti alla necessità di formazione e aggiornamento continui e li guidano a realizzarli in maniera responsabile e deontologicamente fondata. Le capacità di apprendimento sono verificate tramite gli esami di profitto, nonché in sede di tirocinio (TPV), con la partecipazione alle attività pratico-professionali, e di discussione della prova finale.

Competenze associate alla funzione.

Psicologo (dottore in Psicologia clinica e della salute nel ciclo di vita) - sapere riconoscere e aiutare a regolare i processi cognitivi ed emozionali associati alle diverse forme di disagio; - sapere rilevare, utilizzando strumenti adeguati, le alterazioni delle caratteristiche di personalità, del funzionamento dei processi cognitivi, delle emozioni e della loro regolazione, delle relazioni interpersonali; - sviluppare un'appropriata consapevolezza circa le implicazioni emotive e motivazionali che sottendono la scelta della professione psicologica; - sapere comunicare adeguatamente con gli utenti nelle diverse fasi degli interventi, in riferimento alle dimensioni istituzionali, socioculturali e di genere; - sapere identificare e valutare le diverse forme di trattamento preventivo, terapeutico e riabilitativo; - sviluppare competenze inerenti a interventi educativi, preventivi, riabilitativi e terapeutici nella relazione di aiuto, nelle diverse forme di disagio e disabilità nell'intero ciclo di vita.

Funzione in contesto di lavoro.

Psicologo (dottore in Psicologia clinica e della salute nel ciclo di vita) Previa iscrizione all'albo dell'Ordine degli Psicologi: il laureato in Psicologia clinica e della salute nel ciclo di vita può esercitare la professione nelle diverse aree della psicologia clinica e della salute utilizzando approcci, metodi e tecniche propri della professione. In particolare, egli può: - pianificare e realizzare in completa autonomia interventi di prevenzione, promozione del benessere e sostegno psicologico nei differenti domini di vita quotidiana, sociale e professionale, riguardanti l'intero ciclo di vita della persona, in diversi contesti istituzionali pubblici e privati; - monitorare il proprio lavoro tramite valutazioni degli esiti degli interventi in termini di qualità ed efficacia; - effettuare valutazioni psicodiagnostiche multidimensionali, con particolare riferimento al disagio psicosociale; - lavorare in équipe multi-disciplinari per la progettazione e la realizzazione di interventi clinici e psicosociali in contesti individuali, di coppia, di famiglia e di comunità finalizzati alla promozione della salute; - svolgere attività di consulenza, perizia, supervisione, formazione, prevenzione, tutela, riabilitazione.