Convegno “Cibo, immigrazione e identità italiana nel mondo”

Organizzato dalla Sistur (Società Italiana di Scienze del Turismo)  e dal Dipartimento Sviluppo e Cooperazione Italia-Brasile, Italea Campania, si terrà venerdì 21 febbraio alle ore 10, presso l’Aula Magna 2 del Dipartimento di Economia dell’Università di Messina, il Convegno dal titolo “Cibo, immigrazione e identità italiana nel mondo” attività legata al progetto TURISMO DELLE RADICI, OPPORTUNITA’DI SVILUPPO LOCALE, voluto fortemente dal Dipartimento Sviluppo e Cooperazione Italia Brasile e Italea Campania, che vede la collaborazione del Touring Club Italiano Sezione Campania, del  Comune di Castellabate (comune Capofila), la Fondazione dei Monti Lattari, della Provincia di Salerno, del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diana e Alburni, della Confederazione Italiani nel Mondo, dell’Associazione Pizzaiuoli Napoletani e di 49  Comuni tra le Province di Salerno, Napoli e Avellino. Inoltre, tra gli aderenti al progetto all’estero, figurano la Camera di Commercio italiana a San Paolo del Brasile ITALCAM, la rivista Comunità Italiana, il Circolo Italiano San Paolo, numerose Associazioni di italo-discendenti e diversi Comuni brasiliani e Argentini.

Dopo i saluti istituzionali del prof. Gustavo Barresi, Direttore del Dipartimento di Economia dell’Università di Messina, interverranno: il prof. Giuseppe Avena Consigliere della SISTUR (Società Italiana di Scienze del Turismo); il prof. Filippo Grasso Vice Presidente del Consorzio Messina Tourism Bureau; il prof. Raffaele Palumbo (Presidente Dipartimento Sviluppo e Cooperazione Italia Brasile), ideatore e promotore dell’iniziativa “Salotto Gastronomico”. Nel mese di marzo 2025 l’evento sarà presentato in Brasile in molti dei comuni a forte presenza di italo-discendenti nello Stato di San Paolo e in diverse Università brasiliane.

Al convegno sarà evidenziato il rapporto del cibo come bagaglio culturale degli emigranti che ha creato un legame indissolubile con alcuni piatti tipici italiani, ad esempio, la Pizza e la Pasta che hanno fatto la storia della grande cucina nostrana conosciuta in tutto il mondo. Gli emigranti di fine Ottocento lasciavano campagne tra le più povere d’Europa e una dieta quotidiana basata su polenta e pane nero; la carne e il pane di grano rappresentavano sogni che soltanto «La Merica» poteva realizzare.