Avviato all'Università di Messina il XXXVII Convegno Annuale dell’AIC: lingua, linguaggi e diritti si intersecano sotto la lente di ingrandimento delle istituzioni internazionali e di ogni livello

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Avviato all'Università di Messina il XXXVII Convegno Annuale dell’AIC: lingua, linguaggi e diritti si intersecano sotto la lente di ingrandimento delle istituzioni internazionali e di ogni livello
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È stato aperto ieri, all’Università di Messina, il XXXVII Convegno Annuale dell’Associazione Italiana dei Costituzionalisti (AIC) che verte sul tema  “Lingua, linguaggi e diritti”.

I lavori, presso l’Aula Magna del Rettorato, sono stati inaugurati dalla prolusione del giurista Robert Spano, Presidente della Corte europea dei Diritti dell’uomo, dopo i saluti istituzionali del Prorettore Vicario, prof. Giovanni Moschella, del prof. Antonio Cappuccio, Referente dell’Ordine degli Avvocati di Messina, del Vicepresidente dell’AIC, prof.ssa Elisabetta Catelani, e del Sindaco di Messina, dott. Federico Basile.

Il Presidente Spano, islandese di origini italiane, ha parlato del linguaggio dei Diritti umani, condividendo con l’uditorio la sua esperienza novennale presso la Corte di Strasburgo (è il 15° e più giovane Presidente dell’organo giurisdizionale internazionale istituito nel 1959).

“Sono lieto di aprire i lavori del XXXVII Convegno Annuale dell’Associazione Italiana dei Costituzionalisti – ha detto il prof. Moschella – che verte su un tema di grande interesse ed attualità, ovvero, quello di lingua, linguaggi e diritti. Vi partecipano illustri studiosi che con i loro contributi arricchiranno il dibattito nel corso di ognuna delle tre giornate. Diversi e complessi legami intercorrono fra i tre punti focali su cui ruoterà l’intera iniziativa ed il rapporto fra identità linguistica, diritti e i processi di integrazione, con particolare riferimento al mutamento del linguaggio usato dalle istituzioni internazionali, è solo uno dei passaggi chiave che verranno esaminati e discussi durante il Convegno. La discriminazione attraverso le parole, il linguaggio della giurisdizione e della giurisprudenza, il linguaggio tecnologico, quello artificiale e l’impatto dello stesso nella tutela dei Diritti costituzionali sono argomenti  trattati in stretta correlazione al contesto attuale. Oggi le istituzioni ad ogni livello hanno posto grande attenzione al linguaggio ed ai suoi mutamenti in relazione ai Diritti costituzionali, a quelli fondamentali ed alle loro tutele”.

“Pronuncio in quest’Aula il mio ultimo discorso da Presidente CEDU – ha dichiarato il dott. Spano – poiché la mia carica cesserà tra 4 giorni. E sono onorato di poterlo fare qui all’Università di Messina, l’Italia è la mia seconda patria. Credo che il tema di questo Convegno sia molto importante perché poter discutere di Diritti umani e del loro linguaggio assieme a specialisti di Diritto costituzionale rappresenta un momento di confronto molto prezioso. La lingua dei Diritti umani ci ha permesso di camminare insieme negli ultimi 60 anni e spero lo passa fare anche in futuro. I miei 9 anni alla Corte di Strasburgo sono stati pieni di eventi molto densi ed importanti; negli ultimi 2 anni e mezzo ho svolto il mio incarico nel pieno di una crisi fra le più gravi nel mondo, quella del Covid-19 e, più recentemente, quella dell’invasione della Russia in Ucraina. Sono molto orgoglioso della Corte e del modo in cui i suoi giudici sono riusciti e, ancora, stanno riuscendo ad attraversare questo complesso periodo”.

Come è emerso da un primo dibattito, l’uso della lingua evolvere insieme allo scorrere del tempo e – come è stato osservato in particolare dai proff. Cappuccio e Catelani – può alterare la realtà, come ad esempio avviene sui social network. Lo sviluppo di questo meccanismo, oggi più che mai, è sotto la lente di ingrandimento delle istituzioni internazionali e di ogni livello le quali hanno il dovere di vigilare sull’impatto giuridico del linguaggio e sulla salvaguardia dei diritti.

I lavori sono stati conclusi dall’intervento del Presidente dell’Associazione Italiana Costituzionalisti, prof. Sandro Staiano.

Il Convegno proseguirà, sino al 29 ottobre, all’Hotel Diodoro di Taormina e si articolerà in tre sessioni presiedute dal prof. Staiano, dalla prof.ssa Carmela Salazar, ordinaria di Diritto costituzionale presso l’Università “Mediterranea” di Reggio Calabria, e dal prof. Paolo Caretti, emerito di Diritto Costituzionale all’Università di Firenze. Ciascuna sessione sarà arricchita da relazioni di numerosi docenti nell’ambito del Diritto e dei suoi linguaggi. L’ultimo giorno chiuderà le attività il prof. Gaetano Silvestri, Presidente emerito della Corte Costituzionale.

Esaminare l’utilizzo della lingua quale fattore identitario nelle dinamiche sociali e i problemi legati alla discriminazione, il diverso registro linguistico usato nelle sentenze della Corte costituzionale, nelle leggi del Parlamento, nella comunicazione pubblica e indagare la creazione del nuovo linguaggio dell’intelligenza artificiale e le sue implicazioni sulla tutela dei diritti è stato ed è il filo conduttore dell’iniziativa nella sua interezza.