Si è tenuta nell’Aula Magna del Rettorato la Cerimonia di inaugurazione dell’Anno Accademico 2023-2024, il 476° dell’Università di Messina. Alla Cerimonia hanno preso parte numerosi Rettori di Università italiane ed esponenti delle istituzioni cittadine.
La giornata è poi entrata nel vivo con la relazione della Rettrice, prof.ssa Giovanna Spatari: “La cerimonia di inaugurazione di quest’anno accademico, il primo del mio mandato da Rettrice, è certamente per me motivo di autentico orgoglio e grande emozione. Sono trascorsi solo poco più di due mesi dal mio insediamento e quindi vi parlerò di ciò che, con l’aiuto di tutte e di tutti, mi propongo di fare. L’essenza stessa del sentirsi parte di una comunità accademica risiede, a mio avviso, nella condivisione di valori universali che possano guidare, in ogni circostanza, le scelte programmatiche e le azioni di ciascuno di noi. Conoscenza, libertà, eguaglianza e persona sono i cardini sui quali deve reggersi la nostra progettualità. Da queste fondamentali premesse discende, complessivamente, un altro tema di cruciale interesse: la valorizzazione del merito da intendersi correttamente non già come un mero indicatore di tipo quantitativo bensì nella sua concreta e dinamica proiezione qualitativa. In ambito accademico esso dovrà sempre essere riconosciuto e andrà valorizzato attraverso procedure e meccanismi premiali chiari e trasparenti così da far emergere le competenze dei singoli, in modo particolare di coloro i quali, pur provenendo da situazioni di maggiore difficoltà economica e sociale, decidono di investire il proprio futuro nella formazione accademica e nella ricerca. Studentesse e studenti devono essere collocati al centro della vita accademica, in ogni suo aspetto considerata, giacché sono, rispetto ad essa, i principali destinatari e, in ogni caso, i più diretti fruitori; ciò significa, innanzitutto, valorizzare il loro contributo, tanto sul piano della partecipazione alle dinamiche elettorali, anche degli organi di vertice, quanto su quello dei singoli processi decisionali, per il tramite degli organismi che li rappresentano. L’Università che immagino dovrà essere capace, in ogni sua attività, specie in quelle aperte al territorio e alla diretta fruizione della società civile, di valorizzare la tradizione e promuovere l’innovazione dei saperi con uno sguardo attento ai problemi e alle necessità che emergono dal contesto di riferimento, ispirando ogni sua azione ai principi della sostenibilità ambientale, economica e sociale. Il futuro dell'Università di Messina, così come quello del nostro Paese- ha concluso la prof.ssa Spatari - è, oggi più che mai, intriso di sfide e opportunità che, sono certa, con l’impegno di tutte e tutti saremo in grado, rispettivamente, di affrontare e di raccogliere dando vita ad un “ecosistema culturale” – mi piace poterlo definire così – dinamico, inclusivo e sostenibile per noi e per le generazioni future. Nessun obiettivo – tra quelli che immaginiamo di poter raggiungere nei prossimi anni – potrà essere concretamente perseguito senza il prezioso supporto di tutte le nostre migliori capacità tecniche, scientifiche e culturali”.
La Rettrice, durante il suo discorso, ha anche voluto dedicare un pensiero al prof. Eugenio Guglielmino, Direttore del Dipartimento di Ingegneria, recentemente scomparso.
Il Presidente della Regione Siciliana, Sen. Renato Schifani, intervenuto alla Cerimonia, nel corso dei suoi saluti istituzionali ha detto: "Rivolgo i miei più calorosi saluti alla Rettrice Spatari, al prof. Silvestri e a tutte le autorità oggi qui presenti in un Ateneo, culla dell'alta formazione posta al centro del Mediterraneo e che vanta quasi 500 anni di storia in un contesto culturale di livello europeo. Con UniMe e con tutte le altre Università siciliane, la Regione sta lavorando per cogliere tutte le potenzialità della transizione ecologica e non solo. Dobbiamo agire di concerto, anche con l'ausilio della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane, per sperimentare nuove iniziative di raccordo fra studio e lavoro per arrestare la fuga dei nostri giovani dalla nostra bellissima Regione. A tal proposito è auspicabile l'avvio di un tavolo di lavoro permanente che possa trovare tutte le soluzioni possibili. Nella Città dello Stretto l'Europa ha mosso i primi passi con la Conferenza di Messina, tappa fondamentale per la costruzione dell'edificio europeo; il prossimo anno celebreremo i 70 anni da quell'importante evento, nella consapevolezza di poter ancora essere centrali per lo sviluppo di molti settori importanti per il Paese e per il futuro. Al riguardo penso all'importanza che potrà rivestire il progetto del Ponte dello Stretto, fondamentale per la Sicilia, per i giovani e per il pieno sviluppo di una civiltà del mare di cui l'Ateneo messinese saprà certamente farsi garante. Assumo pubblicamente davanti a voi ed al Sindaco di Messina, presente in Aula, l'impegno per un necessario rifacimento della rete stradale ed infrastrutturale propedeutico alla realizzazione del Ponte sullo Stretto".
Hanno, poi, preso la parola il Rappresentante del Personale T.A., dott. Nunzio Femminò e il Rappresentante degli Studenti, Aurelio Mirko Bringheli, a cui ha fatto seguito il prof. Gaetano Silvestri, Presidente emerito della Corte costituzionale, il quale ha tenuto la Prolusione ai Corsi dal titolo 'Cultura, merito ed eguaglianza nella Costituzione italiana': " Sono onorato ed emozionato di poter ancora una volta parlare in quella che è stata e continua a essere la mia Università, il luogo del sapere in cui mi sono laureato e ho percorso tutto il mio cammino accademico. Quella di oggi non è soltanto una cerimonia formale, ma è simbolo effettivo della vivacità e della consistenza culturale e scientifica di questo ateneo. Non è un caso che la mia prolusione ai corsi si intitoli 'Cultura, merito ed eguaglianza nella Costituzione italiana', elementi che ben si devono miscelare all'interno di un Ateneo. Alla mia non più giovane età - ha concluso il prof. Silvestri - ricordo ancora con commozione e riverenza i Maestri che hanno contribuito alla mia formazione. Spero fortemente che le giovani generazioni di docenti e studenti, con il loro studio, il loro sacrificio e quindi il loro merito, sapranno difendere e accrescere il patrimonio culturale che oggi ricevono, per consegnare alle generazioni future una Università all'altezza delle sue migliori tradizioni".
Nel corso dell’evento il Coro di Ateneo, diretto dai Maestri Giulio e Umberto Arena, ha eseguito alcuni intermezzi musicali. La Cerimonia, inoltre, è stata trasmessa in diretta streaming su YouTube e presso ciascuna Aula Magna dei Dipartimenti didattici.