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La prof.ssa Mondello tra le Autorità Scientifiche Internazionali della Lancet Neurology Commission sul TBI

I Dottorati Interateneo 39° ciclo

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PhD SDC

DOTTORATO NAZIONALE IN SVILUPPO SOSTENIBILE E CAMBIAMENTO CLIMATICO (SSCC) - IUSS Pavia - ciclo 39°
 

L’Università di Messina co-finanzia sei borse nell’ambito del Corso di Dottorato Nazionale in Sviluppo Sostenibile e Cambiamento Climatico - 39° ciclo - A.A. 2023/2024, mediante il trasferimento di 6 borse DM 118/2023, di cui 3 PNRR e 3 Pubblica Amministrazione,  ed 1 borsa DM 117/2023 in cofinanziamento con l'azienda GET Open, cofinanziate dal MUR all'Ateneo, ed integrando la copertura delle borse con fondi di ateneo.

3 anni di studi, 6 curricula, 105 borse finanziate, 30 Università italiane pubbliche e private aderenti al progetto, sotto il coordinamento della Scuola Universitaria Superiore IUSS di Pavia:

Politecnico di Bari, Università degli Studi di Bari Aldo Moro, Università degli Studi di Brescia, Università Ca’ Foscari di Venezia, Università degli Studi di Cagliari, Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridonale, Università degli Studi di Ferrara, Università degli Studi di Firenze, Università degli Studi di Genova, Università degli Studi dell'Insubria, Università degli Studi dell’Aquila, Università degli Studi di Messina, Università Cattolica di Milano, Politecnico di Milano, Università Statale di Milano, Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, Università degli Studi di Padova, Università degli Studi di Pavia, Scuola Universitaria Superiore IUSS di Pavia, Scuola Normale Superiore di Pisa, Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, Università di Pisa, Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria, Università degli Studi di Sassari di Sassari, Università degli Studi di Siena, Università degli Studi di Torino, Politecnico di Torino, Università degli Studi di Trento, Università degli Studi di Trieste, Università degli Studi di Urbino Carlo Bo.

Il Corso di dottorato nazionale in Sviluppo Sostenibile e Cambiamento Climatico istituito dalla Scuola Universitaria Superiore IUSS di Pavia, in convenzione con i 30 Ateni italiani coinvolti,  ha una durata di tre anni e vuole preparare le generazioni future a ridisegnare una società resiliente, in grado di affrontare e gestire al meglio il problema del cambiamento climatico, e a ripensare i processi di sviluppo sostenibile, non più esclusivamente misurati in termini di mera crescita economica. Centrale al percorso dottorale è lo studio della complessità determinata dalle interrelazioni tra progresso tecnologico, disponibilità di risorse naturali, migrazioni, diritti, benessere e qualità della vita della generazione presente e di quelle future, cambiamento climatico, specificità territoriali, accessibilità all’acqua e al cibo.

Grazie al cofinanziamento del Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) e dei 30 Atenei coinvolti sono state bandite 105 borse di studio suddivise in 6 curricula: Earth System and Environment, Socio-economic Risk and Impacts, Technology and Territory, Theories, Institution and Cultures, Agriculture and Forestry, Health and Ecosystem. Dall’ecologia alla tecnologia, dall’economia all’ingegneria, dalla matematica alla filosofia, dalla medicina all’agricoltura i dottorandi avranno la possibilità di affrontare i problemi legati alla realizzazione al perseguimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs - Sustainable Development Goals) dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite con strumenti, strategie e politiche di lungo periodo, preparandosi non solo a cambiare il proprio stile di vita, ma anche a essere promotori della costruzione di un futuro "green".

La Scuola Universitaria Superiore IUSS di Paviacapofila del progetto e sede amministrativa del Dottorato Nazionale in Sviluppo Sostenibile e Cambiamento Climatico (PhD in Sustainable Development and Climate change, PhD-SDC), insieme al Center for Climate Change studies and Sustainable Actions (3CSA) della Federazione delle Scuole Universitarie Superiori (IUSS Pavia, Sant’Anna di Pisa e Normale di Pisa), con il sostegno della Rete delle Università per lo sviluppo sostenibile (RUS), e dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASVIS), e in convenzione con 30 Atenei italiani aderenti al progetto, si pone l'obiettivo di orientare l’attività di ricerca verso le grandi sfide che l’umanità deve affrontare per mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici e garantire lo sviluppo sostenibile.

Sono previste partnership con diversi enti pubblici e imprese private.

Fondazione Enel è il primo “knowledge partner del progetto.

I candidati vincitori di una borsa saranno iscritti alla Scuola Universitaria Superiore IUSS di Pavia, sede amministrativa, e lavoreranno in una delle Università aderenti al progetto: Politecnico di Bari, Università degli Studi di Bari Aldo Moro, Università degli Studi di Brescia, Università Ca’ Foscari di Venezia, Università degli Studi di Cagliari, Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridonale, Università degli Studi di Ferrara, Università degli Studi di Firenze, Università degli Studi di Genova, Università degli Studi dell'Insubria, Università degli Studi dell’Aquila, Università degli Studi di Messina, Università Cattolica di Milano, Politecnico di Milano, Università Statale di Milano, Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, Università degli Studi di Padova, Università degli Studi di Pavia, Scuola Universitaria Superiore IUSS di Pavia, Scuola Normale Superiore di Pisa, Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, Università di Pisa, Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria, Università degli Studi di Sassari di Sassari, Università degli Studi di Siena, Università degli Studi di Torino, Politecnico di Torino, Università degli Studi di Trento,Università degli Studi di Trieste, Università degli Studi di Urbino Carlo Bo.

Le lezioni saranno in inglese e i corsi saranno tenuti dai professori delle trenta università.
 

DOTTORATO NAZIONALE IN INTELLIGENZA ARTIFICIALE 39° CICLO

L’Università di Messina co-finanzia una borsa nell’ambito del Corso di Dottorato Nazionale in Intelligenza Artificiale  - 39° ciclo - A.A. 2023/2024, mediante il trasferimento di 2 borse DM 118/2023 1, Pubblica Amministrazione ed 1 Transizioni Digitali e Ambientali, cofinanziata dal MUR all'Ateneo, ed integrando la copertura della borsa con fondi di ateneo.

Il Dottorato Nazionale in Intelligenza Artificiale è articolato in 5 dottorati federati fra loro che raggruppano 61 università ed enti di ricerca. I 5 dottorati hanno una base comune rivolta ai fondamenti e allo sviluppo dell’IA, e ciascuno ha un’area di specializzazione in un settore strategico di sviluppo e applicazione dell’IA. Ciascun dottorato è organizzato da una università capofila, in collaborazione col CNR:

Il dottorato ha una “componente orizzontale” comune tra tutti e cinque i dottorati federati, che fornisce la formazione condivisa sugli aspetti fondazionali dell’AI. Verranno erogati corsi fondamentali su tematiche consolidate usufruibili dalla totalità dei dottorandi, quali ad esempio:

  • Agent-based and Multi-agent Systems
  • Computational Intelligence
  • Constraints and Satisfiability
  • Human Aspects in AI
  • Knowledge Representation and Reasoning
  • Machine Learning
  • Natural Language Processing
  • Planning
  • AI in Robotics
  • Semantic Technologies
  • Vision

sia corsi su tematiche emergenti connesse al tema della Trustworthy AI che caratterizza la strategia EU per l’AI, quali, ad esempio, corsi su metodi per Explainable AIEthics and Law of AISafety and RobustnessFairness, Equity, and Justice of AI systemsDistributed AI, Sustainable AI (nel duplice significato di tecnologie AI sostenibili e di sistemi AI che aiutano a raggiungere i Sustainable Development Goals dell’Agenda 2030 dell’ONU), Social acceptability and adoption of AI.

Grazie all’articolazione coordinata orizzontale/verticale, il dottorato nazionale in AI formerà ricercatori, innovatori e professionisti, sia con specializzazioni nelle tematiche di punta dell’Intelligenza Artificiale che in importanti settori applicativi, ma che assicurano una visione integrata e “complessa” dell’ecosistema delle tecnologie e delle soluzioni AI, in grado di affrontare i problemi con un approccio sistemico e multi-disciplinare.  

I dottorandi in AI parteciperanno a esperienze e attività formative comuni, sia di base che specialistiche, offerte dai cinque dottorati federati nel PhD-AI.it. A questo fine, i piani di studio dei dottorati dovranno prevedere un obbligo di svolgimento di tali attività, anche fuori sede. I dottorati offriranno ai propri dottorandi la copertura per le spese di partecipazione a tali attività.

Gli obiettivi del dottorato nazionale in AI:

  • Costruire una comunità di giovani ricercatori AI in formazione distribuiti a livello territoriale e disciplinare, in grado di dare impulso alla ricerca e all’innovazione industriale e sociale nel Paese;
  • Favorire lo scambio di esperienze e di competenze multi-disciplinari tra i nodi della rete attraverso la mobilità didattica e di ricerca dei dottorandi;

Integrare e rafforzare la rete italiana di centri di ricerca in AI, anche in rapporto alle iniziative europee del programma ICT-48-H2020 Towards a vibrant European network of AI excellence centres, a cui partecipano vari centri italiani promotori del PhD-AI.it: Humane-AI, TAILOR, AI4MEDIA, ELISE, AI4EU.

 

DOTTORATO NAZIONALE IN PROCESSI E TECNOLOGIE FOTOINDOTTI 39° CICLO

L’Università di Messina co-finanzia una borsa nell’ambito del Corso di Dottorato Nazionale in Processi e Tecnologie Fotoindotti  - 39° ciclo - A.A. 2023/2024, mediante il trasferimento di 3 borse DM 118/2023 di cui 1 PNRR e 2 Transizioni Digitali ed Ambientali, cofinanziate dal MUR all'Ateneo, ed integrando la copertura delle borse con fondi di ateneo.
 

Il Dottorato di Interesse Nazionale in “Processi e Tecnologie Fotoindotti” è finalizzato alla preparazione multidisciplinare post-universitaria nel campo dei meccanismi dei processi indotti dalla radiazione luminosa e del loro sfruttamento in ambito tecnologico.
La luce è protagonista di molte sfide della scienza moderna, dalle esigenze energetiche, ai problemi ambientali, alla medicina personalizzata. Per questa ragione, la ricerca su processi fotoindotti si inserisce a pieno titolo all’interno delle linee guida di sviluppo e degli obiettivi supportati dalla comunità europea attraverso il PNRR e Next Generation EU.
La formazione dei dottorandi del corso sia in ambito teorico che pratico è organizzata nei 3 anni di corso per un totale di 180 CFU ed include 21 CFU di corsi e/o scuole di rilevanza internazionale organizzate dalle associazioni di riferimento (Gruppo Italiano di Fotochimica, European Photochemical Association, Società Italiana di FotoBiologia, European Society for Photobiology), 4 CFU di seminari e inoltre soggiorni di ricerca in laboratori di atenei associati al dottorato ed in laboratori di centri di ricerca o atenei esteri.

Il Corso Dottorale ha l'obiettivo di formare una nuova classe di professionisti e ricercatori che, formasti con un approccio multidisciplinare siano in grado di affrontare tematiche generali riguardanti l'interazione tra radiazione luminosa e materiali (naturali e di sintesi) per massimizzarne l’utilizzo in diversi ambiti e promuovere uno sviluppo resiliente dal punto di vista tecnologico e culturale della nostra società.

 

Obiettivi Formativi

L’Italia vanta una consolidata tradizione di ricerca in ambito fotochimico e fotobiologico con associazioni nazionali (Gruppo Italiano di Fotochimica, GIF e Società Italiana di Fotobiologia, SIFB) estremamente attive e riconosciute a livello internazionale nell’ambito delle associazioni di riferimento (European Photochemical Association, EPA e European Society for Photobiology). Singolarmente i singoli gruppi di ricerca attivi in questi campi portano avanti una ricerca di eccellenza e di impatto nelle comunità di riferimento.
Manca tuttavia a livello nazionale, un’iniziativa coordinata di formazione che, partendo dalle eccellenze nei diversi ambiti della fotochimica e fotobiologia, preveda un percorso di educazione integrato atto a garantire la preparazione della prossima generazione di professionisti (pubblici e privati) in grado di ottimizzare e razionalizzare l’utilizzo della radiazione luminosa in ambiti fondamentali e facilitare il trasferimento tecnologico.
E’ ormai ben noto, che la radiazione luminosa è protagonista di molte sfide della scienza moderna, poiché con la radiazione si possono attivare selettivamente e su richiesta trasformazioni e perché la radiazione è un osservabile specifico. Quindi l’uso e lo sfruttamento della radiazione luminosa consente di rispondere in maniera sostenibile alle esigenze energetiche, ai problemi ambientali, alla medicina personalizzata. Per questa ragione, l’alta formazione in PROCESSI E TECNOLOGIE FOTOINDOTTE si inserisce a pieno titolo all'interno delle linee guida di sviluppo e degli obiettivi fissati dal PNRR. Le attività di formazione e ricerca del Dottorato d’Interesse Nazionale in PROCESSI E TECNOLOGIE FOTOINDOTTE sono state pensate ed organizzate in perfetta coerenza con gli obiettivi del PNRR.
Le attività di alta-formazione e di ricerca, sia teorici che sperimentali, consentiranno di acquisire solide conoscenze di base sui processi fotoindotti da garantire un efficace sviluppo di tecnologie basate sull’utilizzo e sfruttamento della radiazione elettromagnetica atto a facilitare il trasferimento tecnologico delle conoscenze e competenze, come richiesto dalla mission Istruzione e ricerca del PNRR.

DOTTORATO DI INTERESSE NAZIONALE IN "STUDI EUROPEI" 39° CICLO - UNIVERSITA' DI GENOVA

L’Università di Messina co-finanzia una borsa nell’ambito del Corso di Dottorato Nazionale in Studi Europei - 39° ciclo - A.A. 202/2023, mediante il trasferimento di 3 borse di dottotayo DM118/2023 di cui 2 PNRR ed 1 Pubblica Amministrazione, cofinanziate dal MUR all'Ateneo, ed integrando la copertura della borsa con fondi di ateneo.

Coordinatrice del dottorato: Prof.ssa Maria Eleonora Guasconi

Il Dottorato si propone di approfondire la conoscenza scientifica del processo di integrazione europea nella sua evoluzione di lunga durata, dal punto di vista storico, politico, economico-sociale e giuridico, qualificandosi per un approccio metodologico fortemente interdisciplinare, nella convinzione che lo studio dell'Europa, della sua storia, delle sue politiche pubbliche, delle sue realizzazioni economiche e commerciali e delle sue istituzioni possa essere affrontato efficacemente solo attraverso l'interazione tra le varie discipline, nelle loro diverse articolazioni. Simile approccio si spiega in ragione della complessa architettura istituzionale dell'Unione Europea e della sua peculiarità rispetto ad altre organizzazioni internazionali e agli stessi Stati di tipo federale, con la compresenza di elementi di carattere internazionale e associativo e di componenti di carattere statuale e costituzionale, così come della complessa storia del processo di costruzione europea, in cui si sono intrecciati fattori molteplici. La conoscenza di un'Europa in movimento, che mette in discussione gli assetti territoriali precedenti, pluralista, regionalista e ‘integrata', che dà spazio a modelli di statualità flessibile e a varianti di appartenenze, richiede l'adozione di una concezione diacronica della realtà, di una metodologia capace di modularsi sul cambiamento e di strumenti adeguati a interpretare la società europea nella complessa fenomenologia dei suoi comportamenti.


Il Dottorato si articola in tre curricula: “Storia dell'idea d'Europa e dell'integrazione europea”, “Politiche economiche e sociali europee”, “Governance multilivello e Diritti fondamentali” La formazione interdisciplinare sarà garantita, da un lato, dall'organizzazione di cicli di lezioni e di eventi in presenza presso le diverse Università consorziate e da corsi comuni online; dall'altro, da una Summer School annuale a carattere interdisciplinare in collaborazione con l'Associazione universitaria di studi europei (ECSA Italy).


In passato, l’Unione Europea è riuscita, sostenendo anche finanziariamente iniziative di formazione di altissimo livello, a formare e reclutare la classe dirigente che avrebbe avuto il compito di far avanzare il processo d'integrazione continentale all'interno delle istituzioni, nei think tank specializzati, nelle pubbliche amministrazioni e tra i media. Esempio ne sono i Centri di Bruges e di Firenze: in queste scuole è nata una nuova generazione di funzionari, e si sono gettate le basi di un sistema europeo della ricerca e della formazione. La scommessa strategica è legare sempre più gli Atenei a questo processo e a questo network europeo, valorizzando pienamente il ruolo di studiosi e di esperti accademici a fianco e in partnership con le istituzioni europee, per formare giovani che ambiscano a continuare la loro carriera sia in ambito universitario, sia nella governance europea e nelle amministrazioni ai vari livelli, sia infine nelle associazioni, nei centri e nelle attività private che quotidianamente si rapportano con l’UE.


Sono previste collaborazioni con numerosi Centri studi nazionali, europei e internazionali. Riguardo ai primi si richiamano, a titolo esemplificativo: l'Associazione Universitaria di Studi Europei (AUSE), il Centro interuniversitario di ricerca sull'integrazione europea (CRIE), TO-EU Centro studi sull'Europa del Dipartimento del Culture, Politica e Società dell'Università di Torino, il Centro studi sul federalismo di Torino, il Centro Spinelli dell'Università “La Sapienza” di Roma, il Centro Einstein di studi internazionali (CESI), il Centro di eccellenza - Punto Europa di Forlì. Per quanto riguarda i secondi: il Collège d'Europe di Bruges, il Centre européen Robert Schuman, il Centre International de formation européenne (CIFE), la Fondation Jean Monnet pour l'Europe, il Joint Research Center (JRC) della Commissione Europea, la Robert Triffin International Foundation, gli Historical Archives of the European Union di Firenze, il reseau delle Case natali dei padri fondatori dell'Europa, le reti europee di giovani studiosi.  

DOTTORATO NAZIONALE IN THEORETICAL AND APPLIED NEUROSCIENCE - UNICAM 39° CICLO

L’Università di Messina co-finanzia 3 borse nell’ambito del Corso di Dottorato Nazionale in Theoretical and Applied Neuroscience - 39° ciclo - A.A. 2023/2024, mediante il trasferimento di 3 borse DM 118/2023 PNRR, cofinanziate dal MUR all'Ateneo, ed integrando la copertura delle borse con fondi di ateneo.

LLe neuroscienze, per il loro carattere intrinsecamente interdisciplinare e intersettoriale, possono raggiungere risultati eccellenti solo se le migliori risorse scientifiche e culturali presenti negli atenei e centri di ricerca del nostro Paese in maniera diffusa sono messe in rete. Solo attraverso questa stretta collaborazione sarà possibile formare nuove generazioni di ricercatori che possano contribuire all'avanzamento del nostro Paese e siano competitivi a livello internazionale. La costituzione di un Dottorato Nazionale in Neuroscience rappresenta una tappa essenziale nel processo di innovazione della formazione postlaurea.

I dottorandi si troveranno inseriti in ambienti scientificamente stimolanti dove, oltre alla didattica curriculare e alla ricerca dei laboratori di riferimento, potranno partecipare a journal club e a seminari e conferenze di relatori esterni. Saranno approfonditi aspetti relativi a:

  1. l'approfondimento della letteratura di riferimento;
  2. disegno sperimentale;
  3. tecniche necessarie alla conduzione degli esperimenti;
  4. metodi di analisi statistica dei dati raccolti;
  5. stesura di articoli scientifici in tutte le sue parti.

Poiché la platea dei potenziali dottorandi è internazionale, la lingua in cui si svolgono le attività curriculari deve essere l'inglese.

Tra gli obiettivi fondamentali:

  • promuovere una forte interdisciplinarietà tra i vari ambiti delle Neuroscienze;
  • promuovere le collaborazioni nazionali ed internazionali volte ad acquisire capacità di lavoro in ambiti diversi tra loro;
  • costruire una rete nazionale fra Atenei ed Enti di ricerca che operano nei vari ambiti delle neuroscienze con l'obiettivo di creare le sinergie necessarie al suo studio;
  • promuovere la collaborazione in gruppi di ricerca, fino ad acquisire la capacità di coordinare progetti complessi e competitivi;
  • stimolare ricerca innovativa basata su metodologie avanzate e nuove tecnologie.
     

PhD Curricula

Cognitive and Behavioural Neuroscience:

La mission del curriculum in Neuroscienze Cognitive ha come finalità la formazione teorica e metodologica in ambiti di ricerca prevalentemente cognitivi quali la percezione, il linguaggio, la memoria, l'attenzione, l'azione, il decision making e l'intelligenza. Il curriculum si estende allo studio dei deficit delle funzioni cognitive e può avere delle cadute traslazionali. Inoltre, per completezza, lo studio delle funzioni cognitive viene affrontato anche nell'interazione con costrutti non cognitivi quali, per esempio, emozioni, personalità e motivazione.

Questo curriculum è caratterizzato da un approccio fortemente interdisciplinare che, in quanto tale, si avvale di modelli e metodi derivati principalmente dalla psicologia sperimentale, dalla medicina, dalla linguistica ma anche dalle STEM.

La formazione erogata da questo curriculum oltre a una componente teorica ne offre una rilevante in ambito pratico. La ricerca nelle neuroscienze cognitive si realizza principalmente nell'ambito di laboratori dove vengono testati partecipanti umani utilizzando varie tecniche di indagine non invasive. Le attrezzature più comunemente utilizzate nella ricerca delle neuroscienze cognitive sono l'EEG, la TMS, la tDCS, l'eye tracker e la risonanza magnetica. Questo consente agli studenti che scelgono questo curriculum di essere esposti a un ampio spettro di argomenti e metodologie, molte delle quali possono essere utilizzate nella ricerca anche in altri ambiti.

L'offerta didattica comprende tre tipi di corsi:

  1. teorici, sui vari ambiti delle neuroscienze cognitive (percezione, linguaggio, etc e loro deficit),
  2. metodologico (statistica, coding, teoria );
  3. pratico relativo all'utilizzo di attrezzature.

Altre competenze quali la scrittura scientifica, elementi di etica della ricerca e open data science saranno condivisi con tutti i curricula.
 

Neuroscience and Humanities:

Nelle ultime tre decadi, imponenti sviluppi tecnologici e concettuali hanno portato le neuroscienze dei sistemi complessi - ambito di studio già multidisciplinare nei suoi rapporti con la matematica, l'informatica, la fisica, la chimica - ad affrontare temi classicamente di pertinenza di discipline dalla consolidata appartenenza al campo delle scienze umane. Quella che in origine può essere sembrata una pura tendenza culturale ha dato origine a veri e propri ambiti di ricerca e didattica. Esempi di questo importante processo di sviluppo culturale è il campo della neuro-estetica inteso come analisi dei processi cerebrali coinvolti nella produzione e nella fruizione dell'esperienza creativa artistica e scientifica. Dalla comprensione dei processi fondamentali della plasticità e della memoria si è giunti alla neuro-pedagogia interessata allo sviluppo di programmi didattici ispirati dai processi cerebrali che conducono ai comportamenti dell'imparare. Lo studio della decisione, individuale e sociale, nell'ambito della moralità ha portato allo sviluppo di campi come la neuro-economia, e il neuro-diritto, ispirando esperienze applicative innovative che hanno cambiato le discipline di partenza (si pensi ad esempio alla neuroleadership e alla neuropolitica intese come studio dei processi neurali che determinano le caratteristiche di chi è al comando di una azienda come di un partito politico o di un gruppo religioso). L'aspirazione ad indagare in chiave cerebrale saperi ancora più vasti sta ispirando ambiti quali la neurofilosofia e la neuroetica così come la neuro-letteratura e la neuro-poesia. Nonostante la criticata ipersemplificazione del prefisso neuro con cui sono indicati, questi domini di ricerca promettono di estendere grandemente la comprensione della natura umana non tanto e non solo in relazione ai singoli individui ma alle caratteristiche inerentemente sociali di ciascuno di essi.
 

Preclinical and Translational Neuroscience:

Il programma di questo curriculum è centrato sulla necessità di favorire il trasferimento verso la clinica di conoscenze neuroscientifiche acquisite in laboratorio, con un approccio traslazionale. Gli studenti di dottorato acquisiranno competenze specifiche per colmare il divario fra il design, l'esecuzione e l'interpretazione di esperimenti su modelli cellulari, animali o umani e le sfide della medicina sperimentale, in particolare nel campo della neuroriabilitazione e dello sviluppo dei farmaci.

Tutte le attività si baseranno sull'utilizzo di metodologie innovative di analisi dei dati, dalla elettrofisiologia al neuroimaging, dalla neuropsicologia a tecniche sperimentali per lo studio dei meccanismi cellulari e molecolari sottostanti a varie funzioni e disturbi del sistema nervoso centrale.

Temi strategici sono: neuroscienze precliniche (meccanismi genetici e molecolari delle patologie neuro-psichiatriche); neuroscienze cliniche (neurologia, psichiatria, neuroriabilitazione, sia dell'organismo adulto sia per disturbi del neurosviluppo); strumenti e metodi per l'analisi della connettività cerebrale normale e patologica; progettazione e sviluppo di hardware e software per la registrazione e la modulazione non invasiva di attività cerebrali; identificazione di biomarkers per malattie neuro-psichiatriche; studio del gut-brain-axis identificazione di nuovi target farmacologici per malattie neuro-psichiatriche; computational modeling; machine learning; optogenetica, chemiogenetica; progettazione di trials clinici; neuroscienze digitali, con focus su telemedicina, teleriabilitazione e sviluppo di applicazioni di serious games per la diagnosi e il training cognitivo; aspetti etici. Discipline di base come fisiologia, farmacologia, neurologia, epidemiologia, statistica, genetica, neuroinformatica saranno parte dell'insegnamento nel curriculum. Sono previste attività pratiche partecipazione a seminari, journal club, presentazione di report e di risultati di ricerche.
 

Computational and System Neuroscience:

La neuroscienza computazionale mira a progettare e utilizzare metodi quantitativi in neurofisiologia e neurobiologia. Lo sviluppo di questi metodi ha permesso di aumentare significativamente la nostra comprensione del funzionamento del sistema nervoso e sta chiaramente diventando vitale per la comunità delle neuroscienze. Ampliare la formazione nell'applicazione dei metodi computazionali ai problemi delle neuroscienze è un'esigenza ampiamente riconosciuta.

Gli studenti reclutati in questo curriculum impareranno a sviluppare modelli matematici e simulazioni al computer per diversi obiettivi neuroscientifici. I modelli saranno utilizzati (1) per la scienza di base: per comprendere meglio lo sviluppo e le funzioni del sistema nervoso in diversi modelli animali e (2) per la scienza traslazionale: per sviluppare dispositivi medici indossabili e impiantabili ("neurotecnologie") per ripristinare e riparare i sistemi nervosi compromessi a causa di disturbi neurologici o lesioni traumatiche. Questo curriculum fornirà competenze orizzontali utilizzabili anche negli altri curricula della scuola di dottorato.

In particolare, i modelli saranno basati sulla biofisica, sull'apprendimento automatico, sull'elaborazione avanzata dei segnali e affronteranno il problema neuroscientifico a diversi livelli.

Gli studenti saranno inoltre esposti a tecniche empiriche in neuroscienze e neurofisiologia per rafforzare le proprie capacità e consentire loro di validare sperimentalmente i propri modelli.

DOTTORATO ASSOCIATO IN TRANSIZIONE ECOLOGICA - UNIPA 39° CICLO

L’Università di Messina co-finanzia 2 borse nell’ambito del Corso di Dottorato Associato in Transizione Ecologica - 39° ciclo - A.A. 202/2023, mediante il/ trasferimento di 2 borse DM 118/2023 di cui una Pubblica Amministrazione ed 1 Transizioni digitali ed ambientali, COfinanziate dal MUR all'Ateneo, ed integrando la copertura delle borse con fondi di ateneo.

Il Dottorato in Transizione Ecologica è incentrato su tematiche inerenti ai 17 obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals - SDG) fissati nell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, strategici per affrontare le sfide globali del cambiamento climatico, della perdita di biodiversità, dell’incremento demografico, di un adeguato accesso al cibo, all’istruzione e alle pari opportunità.

Il Dottorato in Transizione Ecologica offre, pertanto, un programma di formazione, strutturato anche attraverso la ricerca e lo sviluppo sperimentale, mirato ad accrescere ed attuare la cultura della sostenibilità ambientale, economica e sociale in modo interdisciplinare e trasversale, per puntare alla salvaguardia del pianeta e al benessere dei suoi abitanti.

I Dottori di Ricerca saranno formati attraverso un approccio composito su aspetti trasversali legati ai principi teorici della sperimentazione e dell’analisi di problemi ambientali che saranno integrati con fondamenti e metodologie proprie di specifici settori strategici (es. ingegneria, economia, medicina, agricoltura, ecologia, matematica, diritto, pedagogia e scienze dell’educazione, progettazione urbanistica) e saranno, pertanto, addestrati a esaminare i problemi legati alla transizione ecologica dal punto di vista interdisciplinare, integrando orizzontalmente la sostenibilità e la transizione ecologica nello sviluppo, nell'attuazione e nelle valutazioni delle soluzioni ai problemi ambientali.
 

Obiettivi

Il percorso formativo mira a sviluppare conoscenze, competenze e capacità per affrontare le molteplici sfide con cui si sta confrontando la società attuale, quali lotta al cambiamento climatico, sviluppo sostenibile e transizione ecologica, contribuendo allo sviluppo di

nuovi modelli (sociali, economici ed ecologici) associati alla transizione ecologica.

Ha tra i suoi obiettivi: attuazione di soluzioni e strategie partecipate e condivise mirate alla sostenibilità ambientale, economica e sociale; attivazione di percorsi di transizione ecologica; identificazione di azioni che contribuiscano al raggiungimento dei Sustainable Development Goals previsti dall’Agenda 2030; creazione di un approccio integrato, equo e sostenibile alla didattica e alla ricerca.

In quest’ottica, il Dottorato in Transizione Ecologica avrà tra gli obiettivi formativi anche il raggiungimento delle competenze individuabili nella prospettiva dei quattro pilastri individuati dall’UNESCO a partire, almeno dagli anni ’90 del secolo scorso:

  • Learning to know: imparare a comprendere e a usare la conoscenza, cioè ad utilizzare abilità di pensiero critico, problem solving, decision-making in azioni informate;
  • Learning to do: imparare a gestire gli strumenti culturali per agire, cioè ad applicare ciò che si è appreso alle necessità della vita;
  • Learning to be: imparare l’agency, cioè apprendere abilità di autoconsapevolezza, autostima, fiducia in sè stesse e in sè stessi, nell’ottica della costruzione dell’identità, della valorizzazione di sè stessi e di sè stesse, della definizione dei propri obiettivi;
  • Learning to live together: apprendere abilità personali che includono la comunicazione, la negoziazione e tutte quelle abilità che definiscono una persona come un essere sociale;
  • Learning to transform oneself and society: comprendere la complessità della dimensione globale come parte della vita quotidiana nelle dimensioni locali, cioè comprendere la relazione di ciascuno con l’ambiente e con le persone con cui si condivide il pianeta. Si tratta quindi di educare alla cittadinanza globale con la consapevolezza del proprio ambiente, con la volontà di agire valorizzando le diversità

Sbocchi occupazionali e professionali previsti

Il Dottore di Ricerca in Transizione Ecologica potrà svolgere il ruolo di manager della sostenibilità e transizione ecologica in quanto avrà acquisito le capacità e competenze tecniche, economiche, gestionali che gli consentiranno sia di promuovere che di gestire processi e attività ad elevato grado di complessità ed articolazione finalizzati alla progettazione e all’implementazione di strategie sostenibili per la trasformazione ecologica, in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030.
Il Dottore di Ricerca in Transizione Ecologica avrà un profilo professionale fortemente innovativo e multidisciplinare, che gli permetterà di esercitare “leadership” di tipo“interdisciplinare” fondamentale per la realizzazione di “learning forums” tra diversi stakeholders su politiche ambientali condivise e su sistemi reticolari di tipo “multi-livello”, che progressivamente vengono posizionati su apposite “piattaforme collaborative”.
Numerosi sono i potenziali sbocchi professionali ai quali l’acquisizione di queste competenze e capacità consentiranno di accedere. In particolare si ricordano: istituzioni di ricerca e di formazione; “Think tanks”; amministrazioni pubbliche a tutti i livelli; aziende dei settori commerciale, agricolo, industriale e dei servizi; organizzazioni non governative e non-profit; “Community-based” e “Backbone” Organizations; società di consulenza direzionale e di consulenza su programmi comunitari; organismi internazionali.

 

DOTTORATO IN PSICOLOGIA - UNICZ 39° CICLO

L’Università di Messina co-finanzia 4 borse nell’ambito del Corso di Dottorato in Convenzione in Psicologia con l'Università di Catanzaro  - 39° ciclo - A.A. 2023/2024, di cui 3 mediante l'utilizzo di fondi di ateneo ed 1 DM118/2023 Pubblica Amministrazione, cofinanziata dal MUR, ed integrata con fondi di ateneo.

Obiettivi formativi

Le evidenze scientifiche hanno messo in evidenza l'opportunità di utilizzare un approccio integrato, sia per la prevenzione, sia per l'intervento sul disagio psicologico, vista la correlazione con diversi aspetti biologici e neuropsicologici.

L’integrazione tra i più recenti sviluppi delle neuroscienze e la beaviour analysis rappresenta una sfida scientifica che si rivela sempre più valida per una più ampia e completa comprensione dei processi e per rendere più agevole ed efficace il compito degli psicologi che operano in ambito clinico ed educativo.

L'obiettivo del corso di dottorato è la formazione di giovani ricercatori in grado di realizzare progetti di ricerca in ambito psicologico, con particolare riferimento all'analisi e alla comprensione dei processi cognitivi e comportamentali e dei disturbi ad essi connessi.

In particolare si intende formare studiosi in grado di analizzare le relazioni sistemiche dei principali processi cognitivi ed emotivo-motivazionali con i processi biologici e sociali, monitorandone lo sviluppo lungo tutto l’arco di vita.

Il corso si propone di fornire conoscenze e abilità utili alla sperimentazione di protocolli di intervento integrati, di natura bio-psico-sociale, sia preventivi che clinici, finalizzati alla prevenzione e al trattamento del disagio e delle patologie e al consolidamento del benessere psico-fisico e della qualità della vita.

Organizzazione Generale

All’inizio del ciclo, il Collegio dei docenti, sentite le proposte di ricerca avanzate dai dottorandi, nomina tra i docenti del Collegio, un docente tutor per ciascun dottorando con il compito di indirizzarlo nell’attività di ricerca e nell’elaborazione della tesi finale. La tesi di dottorato dovrà chiaramente prevedere un progetto di ricerca sulle tematiche specifiche del dottorato e dovrà essere concordata con il collegio dei docenti tenendo conto degli specifici interessi e delle attitudini dei dottorandi.

I Corsi teorici si svolgeranno nel primo e nel secondo anno di dottorato presso le due sedi universitarie.

Ogni anno sono previste ore di Studio Individuale finalizzato alla stesura di un articolo di ricerca su una tematica concordata con il docente tutor. Il dottorando potrà seguire i convegni e svolgere lo stage in Italia e/o all’estero anche nel corso del I e II anno. In questo caso, sarà comunque tenuto a seguire le lezioni in videoconferenza.

Entro la conclusione del III anno, il dottorando verrà ammesso all’esame finale solo se avrà:

- partecipato a convegni nazionali e internazionali per almeno di 120 ore;

- presentato come relatore almeno 1 ricerca a convegni nazionali o internazionali;

- presentato almeno 2 poster a convegni nazionali o internazionali;

- svolto un periodo di tirocinio della durata complessiva di 6 mesi;

- essere stato co-autore di almeno 3 articoli di ricerca;

- ottenuto il parere favorevole da parte del proprio docente tutor rispetto all’elaborato finale.

 

DOTTORATO IN POLAR SCIENCE - UNIVE 39° CICLO

L’Università di Messina co-finanzia 1 borsa nell’ambito del Corso di Dottorato Nazionale in Scienze Polari con l'Università di Venezia Ca'Foscari  - 39° ciclo - A.A. 2023/2024, con fondi DM118/2023 Transizioni digitali ed ambientali, cofinanziata dal MUR, ed integrata con fondi di ateneo.

Cambiamenti ed evoluzione dei sistemi polari: processi, meccanismi di feedback ed interazioni a scala globale
 
Il sistema Terra è altamente interconnesso. Le attività di ricerca dell’area tematica sono finalizzate ad approfondire la conoscenza dei processi e delle interazioni tra le diverse componenti del sistema climatico e a valutarne le risposte ai cambiamenti globali. Una comprensione più solida ed olistica del sistema polare è necessaria per orientare le future decisioni di politica climatica.
Lo studio delle caratteristiche dell’atmosfera polare è fondamentale per poter studiare i cicli biogeochimici di specie chimiche naturali, i processi di trasporto a lunga distanza degli inquinanti e dei composti clima-alteranti e i meccanismi di feedback innescati dal riscaldamento atmosferico e dall’interazione dell’atmosfera con la criosfera e gli oceani.
La criosfera costituisce una porzione alquanto fragile del sistema Terra, resa ancora più vulnerabile dai cambiamenti climatici. Lo studio di neve e ghiaccio, della loro composizione chimica, della loro estensione reale, nonché dei principali parametri fisici, dell’evoluzione del permafrost e l’impatto che la crescente degradazione ha su atmosfera, biosfera e idrosfera sia a livello regionale che globale viene portato avanti con attività di ricerca multidisciplinari ed interconnesse.
L’idrosfera è in gran parte costituita dagli oceani che influenzano il sistema Terra in tutte le aree, immagazzinando e ridistribuendo acqua dolce, calore, gas clima-alteranti e altre sostanze particolate e disciolte. Le ricerche oceanografiche supportano previsioni più accurate sugli impatti globali grazie allo studio delle proprietà chimico-fisiche dei mari e degli oceani, dei loro movimenti, degli scambi energetici con l’atmosfera, degli organismi che vi vivono e la struttura geologica dei bacini oceanici. Gli ambienti limnologici polari sono studiati sia per essere sentinelle per i cambiamenti climatici sia per lo studio delle risposte delle loro corte reti trofiche ai cambiamenti stessi, incluse le perturbazioni antropiche.
Gli ecosistemi polari sono un'importante riserva di risorse naturali e possono in parte mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici da cui sono minacciati oggigiorno. Lo studio della biodiversità e della resilienza ai cambiamenti globali con un approccio ecosistemico, che integri l'influenza dei fattori ambientali, le relazioni interspecifiche a livello di comunità e gli aspetti socio-economici è una sfida per una gestione efficace e sostenibile delle risorse naturali.

Principali settori ERC:
• LS8 - Ecology, Evolution and Environmental Biology
• PE4 - Physical and Analytical Chemical Sciences
• PE10 - Earth System Science
• SH2 - Institutions, Values, Environment and Space
• SH7 - Human Mobility, Environment, and Space

DOTTORATO IN FOOD SCIENCE, TECHNOLOGY AND BIOTECHNOLOGY - UNITO 39° CICLO

L’Università di Messina co-finanzia 1 borsa nell’ambito del Corso di Dottorato Nazionale in Food Science, Technology and Biotechnology con l'Università di Torino  - 39° ciclo - A.A. 2023/2024, con fondi DM118/2023 PNRR, cofinanziata dal MUR, ed integrata con fondi di ateneo.

L'Università degli Studi di Torino e le Università degli Studi consorziate, in relazione al Corso di dottorato in “Food Science and Technology and Biotechnology”, realizzato in convenzione ai sensi dell’art. 3 co. 2, lett. a) del sopra citato D.M. 226/2021, come regolamentato dal presente contratto, richiama: 

Gli obiettivi formativi del corso di dottorato: 

Il Dottore di ricerca in Food Science and Technology and Biotechnology è una figura altamente specializzata capace di affrontare con competenza le sfide attuali che il sistema del cibo sta fronteggiando. Obiettivi formativi del corso di dottorato sono: - Formare lo studente/la studentessa alla conoscenza degli approcci scientifici e di ricerca per la produzione di alimenti sicuri dal punto di vista igienico sanitario, di qualità dal punto di vista chimico, nutrizionale e sensoriale, e sostenibili; - Fornire allo studente/studentessa gli strumenti tecnico-scientifici e gli skills personali per poter gestire i processi di produzione degli alimenti; - Rendere capace lo studente/la studentessa nella realizzazione di progetti incentranti sui temi di ricerca proposti con particolare attenzione alla sua organizzazione e gestione di una sperimentazione scientifica. 

Le tematiche del corso di dottorato, secondo cui le parti si impegnano a garantire l’attività di formazione e di ricerca: Scienze e tecnologie alimentari Microbiologia degli alimenti Chimica degli alimenti Economia agraria Nutrizione umana 

La tipologia di attività svolta dai dottorandi: 

I dottorandi/le dottorande svolgeranno delle attività di ricerca tecnico-scientifica nei laboratori delle Università consorziate, utilizzando tecnologie moderne e all’avanguardia. Queste riguarderanno le analisi degli alimenti dal punto di vista microbiologico, nutrizionale, chimico e tecnologico, oltre che ad affrontare sfide per il miglioramento dei processi di produzione per renderli più sostenibili dal punto di vista ambientale, economico e sociale. Oltre ad attività laboratoriali ed esperienziali, lo studente/la studentessa dovrà seguire delle attività didattico formative, organizzate a livello nazionale, su tematiche di rilievo per la figura professionale. Infine, sono previste delle attività di ricerca in enti e università straniere. Vista la natura fortemente applicativa delle tematiche affrontate, si potranno anche prevedere periodi di ricerca presso aziende del settore alimentare per testare le ipotesi studiate ed aumentare così il Technology Readiness Level (TRL) 

Le attività di formazione alla ricerca previste per i dottorandi in coerenza con gli obiettivi formativi del dottorato: 

- di allineamento trasversale: competenze linguistiche, approcci alla sperimentazione scientifica, gestione ed analisi dei big data, digitalizzazione, ecc;

 - di tipo verticale, incentrate cioè su aspetti rilevanti in alcuni specifici ambiti della ricerca nel sistema del cibo: meccanismi molecolari di interazione ospite microrganismo – patogeno e probiotico, metabolomica avanzata, sequenziamento di seconda generazione e studio del microbioma, struttura molecolare di componenti degli alimenti e loro influenza sull’assorbimento di nutrienti, reologia avanzata ed applicata, ecc. 

Gli elementi di internazionalizzazione del dottorato: 

Il consorzio di Università proponenti il dottorato nazionale in Food Science and Technology and Biotechnology ha una rete di collaborazioni con Università situate in tutti i continenti. La collaborazione con queste accademie si sviluppa attraverso dei programmi quadro di collaborazione, diplomi congiunti e scambi di studenti per periodi all’estero. L’internazionalizzazione del corso di dottorato si baserà anche sulla partecipazione al collegio docenti dello stesso di un numero cospicuo di docenti e ricercatori stranieri. Si stanno anche esplorando delle possibili collaborazione con EIT Food per l’erogazione di attività di formazione su miglioramento di metaskills e capacità imprenditoriale, iniziativa che potrebbe portare il dottorato nazionale a ricevere l’accreditamento anche da parte dell’Istituto Europeo di Innvazione e Tecnologia (EIT). 

Prodotti e risultati attesi dalle attività di ricerca dei dottorandi: 

- Pubblicazioni scientifiche su riviste ad alto fattore di impatto; 

- Brevetti; 

- Start-up innovative. 

Sbocchi professionali e potenziali settori di impiego del dottorato di ricerca: 

- Università 

- Istituti di ricerca 

- Settore privato, sia come dipendente di impresa nel settore alimentare, ma anche come imprenditore singolo 

- Agenzie governative nazionali ed internazionali.

 

DOTTORATO IN MIGRAZIONI, DIFFERENZE E GIUSTIZIA SOCIALE - UNIPA 39° CICLO

L’Università di Messina co-finanzia 1 borsa nell’ambito del Corso di Dottorato Migrazioni, differenze e giustizia sociale con l'Università di Palermo  - 39° ciclo - A.A. 2023/2024, con fondi DM118/2023 Pubblica Amministrazione, cofinanziata dal MUR, ed integrata con fondi di ateneo.

 

Il Dottorato in ‘Migrazioni, differenze, giustizia sociale’ (MI.DI.GI) ha preso avvio nell’Università di Palermo nell’A.A. 2022/23 ed è incardinato presso il Centro Interdipartimentale ‘Migrare. Mobilità, differenze, dialogo, diritti’.

Coordinato da Mari D’Agostino, studiosa del rapporto fra fenomeni linguistici e migrazione, il dottorato ha un collegio di docenti composto da una trentina di studiosi italiani e stranieri a cui si aggiungono esperti esterni di importanti organizzazioni che operano sul versante delle migrazioni internazionali. Il dottorato è aperto alla partecipazione di studenti italiani e stranieri che provengono da tutte le classi di laurea Nella prima edizione (2022/2023) hanno fatto domanda di accesso circa 50 studenti, in buona parte internazionali, con profili ricchi e differenziati.

Il dottorato si caratterizza per promuovere progetti, ricerche, scambi scientifici con centri di ricerca internazionali, in particolare del Global South (asiatici, africani, latinoamericani), con organizzazioni nazionali e internazionali, organizzazioni transnazionali dal basso, attivisti, artisti, che concorrano alla costruzione di nuove narrative e nuovi punti di osservazione e sappiano descrivere ed interpretare l’esperienza di essere migrante.

Il progetto scientifico lungo cui si muove il dottorato è quello di affrontare le grandi sfide, ma anche le grandi opportunità di cambiamento, poste dai fenomeni di mobilità e di migrazione, lavorando con un approccio interdisciplinare e multifattoriale. A tale fine vengono promosse e privilegiate ricerche a carattere prevalentemente interdisciplinare e di confine in ambito teorico ed empirico che possano contribuire al superamento della vera e propria frattura che attualmente esiste fra categorie della politica e della normativa, dell’economia, delle narrazioni, dei media, e le reali esperienze di chi partecipa ai flussi migratori. I processi di conservazione, trasformazione e innovazione guidano l’orizzonte critico della ricerca, che vuole evitare tanto l’appiattimento sul presente quanto logiche di puro movimentismo per promuovere, invece, una riflessione culturalmente consapevole e metodologicamente fondata sui fenomeni analizzati. In questa direzione sono fondamentali ricerche multisituate che si svolgono nelle aree di partenza dei migranti oltre che in quelle di arrivo e nei paesi di transito, e che siano in grado di documentare punti di vista, esperienze, progetti individuali e collettivi, che possano dare un contributo al cambiamento dell'agenda europea e del Global North sulle migrazioni. Osservatorio privilegiato è la dimensione del viaggio e il suo profondo valore trasformativo mettendo al centro nello stesso tempo il movimento e le forzate immobilità. Parallelamente, si dà spazio alle ricerche e all'elaborazione di linee di intervento sul piano dell’inclusione sociale degli attori dei processi migratori, a partire da quelle che puntano a creare politiche pubbliche e pratiche comunicative inclusive nelle relazioni fra nuovi cittadini e pubblica amministrazione. Le tematiche principalmente esplorate sono: 1) Narrazioni e modelli educativi; 2) Vulnerabilità e salute globale; 3) (im)mobilità e trasformazioni.

L'intervento in una realtà così complessa, come le migrazioni e le forme di mobilità del presente e del passato, necessita di programmi interdisciplinari integrati e sviluppati da un corpo accademico con approcci differenziati e con una estensione transnazionale, ma capace anche di dialogare col

territorio e di costruire modelli di ricerca e di intervento adeguati e sfaccettati. L’obiettivo è quello di formare professionisti forniti di una visione globale dei processi migratori sia nazionali che transnazionali, che abbiano capacità di collegare saperi diversi, di raccogliere etnograficamente esperienze e dati di prima mano, che sappiano riflettere sui temi della diseguaglianza e della violenza sociale, della discriminazione per razza, sesso, lingua, religione ed altre forme emergenti, e che siano in grado di analizzare criticamente le relative rappresentazioni. Figure professionali che, nel rispetto dei diritti umani, sappiano relazionarsi in maniera costruttiva con le molteplici richieste che possono pervenire dalle istituzioni preposte all'elaborazione e alla definizione delle diverse politiche migratorie, in campo sanitario, giuridico, educativo, socio-assistenziale, comunicativo; dotate di competenze interdisciplinari approfondite e capaci di analisi multidimensionale dei fenomeni migratori, che sappiano utilizzare approccio etnografico, metodi quantitativi e qualitativi concentrando la loro attenzione sui cambiamenti in atto e sul punto di vista dei protagonisti dei fenomeni migratori. L’obiettivo è di formare tanto professionisti capaci di utilizzare teorie, concetti e metodologie per la ricerca accademica quanto professionisti capaci di lavorare in un'ampia gamma di contesti diversi in rapporto anche alle domande che provengono da istituzioni e/o associazioni impegnate a vario titolo in strutture e servizi interessati dal fenomeno migratorio. Inoltre il professionista sarà capace di utilizzare in maniera efficace strumenti adeguati (italiano ed altra lingua) per comunicare ed intervenire (in forma scritta e orale) laddove sia richiesta capacità progettuale e competenza per l’individuazione di soluzioni coerenti con i processi di emancipazione dei soggetti implicati nell’esperienza migratoria. Saper riflettere analiticamente sui fenomeni, discutere criticamente i posizionamenti dei diversi attori nell’arena pubblica, comunicare con diverse professionalità, con non specialisti e con coloro che hanno fatto o stanno facendo esperienza di migrazione sono tra gli obiettivi che il dottorato si prefigge di conseguire. Inoltre, un dottore di ricerca in MI.DI.GI. avrà acquisito le competenze che gli consentiranno di lavorare in modo indipendente e collaborativo, nonché di pianificare, gestire e amministrare progetti legati alla migrazione.

DOTTORATO NAZIONALE IN LIFE COURSE RESEARCH 39° CICLO - UNIFI

L’Università di Messina co-finanzia 2 borse nell’ambito del Corso di Dottorato Nazionale in Life Course Research con l'Università di Firenze  - 39° ciclo - A.A. 2023/2024, con fondi DM118/2023 Pubblica Amministrazione, cofinanziata dal MUR, ed integrata con fondi di ateneo.

 

Obiettivi:

Il Dottorato di interesse nazionale in “Life course research” si propone di creare un’alleanza tra gli studiosi e le studiose di area socio-demografica, psicologica e biomedica per favorire un approccio interdisciplinare alla ricerca sulle transizioni nel corso della vita e fondare una scuola di ricerca nazionale che consentirà di formare una nuova generazione di ricercatrici e ricercatori secondo una prospettiva olistica, che si avvale di metodi e approcci rigorosi e innovativi basati sull’analisi empirica.

Adottare una prospettiva olistica allo studio del corso di vita significa riconoscere che le esperienze e le esposizioni passate degli individui, comprese quelle in utero, influenzano la loro condizione attuale nei diversi ambiti di vita (salute, mobilità geografica, famiglia, lavoro e posizione socioeconomica); che gli eventi in un ambito della vita (malattia, perdita del lavoro, divorzio) possono influenzare tutti gli altri; infine, che il periodo storico in cui le persone vivono influenza probabilità, tempi e sequenza con cui le principali fasi del corso di vita vengono vissute.

In un’ottica olistica, il corso di vita di un individuo non si configura come una catena arbitraria di eventi. Al contrario, il cumularsi delle esperienze (positive o negative) “indirizza” le persone verso una certa traiettoria di vita, rendendo altre opzioni meno probabili.

L'obiettivo del Dottorato di interesse nazionale in “Life course research” è quello di trasmettere a studenti e studentesse le competenze teoriche e metodologiche necessarie all’analisi del corso di vita secondo una prospettiva olistica e interdisciplinare.

 

Quadro Teorico:

La prospettiva del corso di vita consente di studiare in maniera organica come si manifestano e come cambiano, nel tempo e nello spazio, gli eventi che scandiscono la vita degli individui nelle sue principali fasi di crescita, maturazione e di decadenza, e che legano tra loro le biografie individuali.

La vita dell’uomo, dal concepimento fino alla morte, sviluppandosi lungo un percorso che passa dal periodo perinatale, all’infanzia, all’adolescenza, alla vita adulta e quindi a quella senile, ha indotto spesso a uno studio segmentato per fasi lungo il corso delle età. Le discipline biomediche l’hanno articolato attraverso i cambiamenti nei processi vitali e la differente predisposizione a patologie mediante tecniche di indagine biochimica, biologico-molecolare, fisiologica, genetica, farmacologica, epidemiologica, pediatrica e gerontologica; la psicologia dello sviluppo e la psicologia sociale hanno individuato le fasi dello sviluppo dall'infanzia alla senilità, descrivendo le traiettorie e i meccanismi del cambiamento intra e interindividuali che spiegano i mutamenti nel comportamento e nei suoi substrati neurobiologici, dando conto di percorsi di resilienza o di vulnerabilità. La demografia ha determinato le probabilità di eliminazione per morte nelle diverse età a partire dalla nascita secondo vari aspetti differenziali, descrivendo inoltre quantitativamente le dinamiche familiari e riproduttive e i modi in cui si succedono le generazioni dei figli a quelle dei genitori; la sociologia ha indagato le interrelazioni tra eventi del corso di vita e contesto economico e sociale.

Il quadro teorico di riferimento, che consente di integrare tali tradizioni disciplinari in un’unica prospettiva fondante, è il corso di vita secondo un approccio bio-psico-sociale.

Il Dottorato di interesse nazionale in “Life course research” nasce dall’esigenza di descrivere accuratamente i percorsi di vita e gli eventi cruciali che li caratterizzano secondo una prospettiva olistica e transdisciplinare, sulla base delle predisposizioni individuali, delle condizioni socio-economiche degli individui, e della loro localizzazione nello spazio e nel tempo.

DOTTORATO NAZIONALE IN TEACHING & LEARNING SCIENCES: INCLUSION, TECHNOLOGIES, EDUCATIONAL RESEARCH AND EVALUATION 39° CICLO - UNIMACERATA

L’Università di Messina co-finanzia 3 borse nell’ambito del Corso di Dottorato Teaching & learning sciences: Inclusion, Technologies; Educational, Research and Evaluation con l'Università di Macerata  - 39° ciclo - A.A. 2023/2024, 1 con fondi DM118/2023 PNRR ed 2 Pubblica Amministrazione, cofinanziate dal MUR, ed integrate con fondi di ateneo.

 

Argomento della ricerca: L’inclusione degli studenti stranieri con disabilità e DSA nelle università italiane.

 

DOTTORATO IN IMMAGINE, LINGUAGGIO, FIGURA. FORME E MODI DELLA MEDIAZIONE - UNIMI 39° CICLO

L’Università di Messina co-finanzia 2 borse nell’ambito del Corso di Dottorato in Immagine, linguaggio, figura, forme e modi della mediazione con l'Università di Milano  - 39° ciclo - A.A. 2023/2024, 1 con fondi di ateneo ed 1 con fondi DM118/2023 Pubblica Amministrazione, cofinanziata dal MUR, ed integrata con fondi di ateneo.

Il Corso di Dottorato “Immagine, linguaggio, figura. Forme e modi della mediazione” si propone di offrire un percorso di studi superiori innovativo, volto a integrare in una sinergia efficace le expertise richieste da ricerche teoriche in discipline quali i) l’estetica, ii) la filosofia del linguaggio, iii) la semiotica, iv) gli studi di cultura visuale e la teoria dei media, v) lo studio delle istituzioni sul piano globale e il diritto antidiscriminatorio. Il Corso di Dottorato si avvale delle competenze multidisciplinari messe a disposizione dal Collegio Docenti.

In particolare, l’offerta formativa è finalizzata all’acquisizione di una solida preparazione in uno dei seguenti curricula:

  • A. Estetica
  • B. Semiotica
  • C. Filosofia dei linguaggi
  • D. Cultura visuale e teoria dei media
  • E. Immagine, linguaggio e inclusione sociale
     

Il riferimento programmatico alla nozione di “figura” costituisce il principio unificatore e il termine medio fra immagine e linguaggio. Il latino “figura” proviene infatti da “fingere” (a sua volta derivato dalla radice indoeuropea *dheigh-: ‘impastare l’argilla”), verbo che identifica un ampio spettro di azioni umane: modellare, plasmare, foggiare; ma anche immaginarsi, figurarsi, inventare; e infine simulare, fingere. È, dunque, “figura” una nozione fondamentale, cifra della relazione dell’essere umano con il mondo: non semplicemente ricettiva, ma attiva, interventiva e, quindi pratica. Una relazione che si esplica innanzitutto nel dare forma e struttura (con esiti inventivi e creativi, ma anche potenzialmente drammatici, come ha potuto rilevare la riflessione recente sull’Antropocene). Ma anche nel dissimulare le forme del reale ricorrendo alla maschera (il “fake” inglese, oggi così pervasivo nelle pratiche digitali del “deep fake” e al centro di molta riflessione semiotica e mediologica, deriva a sua volta da “fig”).

“Figurare” è rappresentare in figura, ma anche comparire, essere riconosciuto in un ruolo, rappresentarsi in un personaggio. La configurazione è il processo con cui il racconto dà forma al tempo, e la nostra esperienza dei testi configurati (visivi o verbali) ha capacità di rifigurazione, poiché agisce sulla nostra comprensione del tempo e sulla sua implicazione nel mondo reale dell’agire e del patire. Più in generale, le strutture narrative sono state definite figure fin dagli albori della narratologia, in quanto strumenti retorici che conformano il possibile e il nostro rapporto con la prassi.

“Figura” è concetto immediatamente associato all’apparenza visibile, e dunque investe l’ambito della cultura visuale (artistica e non), ma conserva al contempo un intimo legame con la scrittura e il testo, non solo a causa dello stretto rapporto tra percezione e linguaggio. “Figurale” è proprio della parola non meno che dell’immagine, come ci insegna anche la retorica dei tropi. Non è un caso che, proprio nella “Retorica”, Aristotele formulasse un’importante teoria delle passioni connessa alla capacità propriamente umana di modularle attraverso il logos all’interno della polis, aprendo così alle dimensioni più propriamente semio-linguistiche e discorsive dell’esperienza, in forte connessione sia con quelle cognitive che con quelle più specificamente politiche, legate alla prassi e alla costruzione di identità e di comunità.

“Figura”, insieme con “Immagine” e “Linguaggio”, appartiene dunque costitutivamente ai fondamentali dispositivi di mediazione delle innumerevoli interrelazioni fra l’essere umano e il mondo; e delle altrettanto innumerevoli interazioni degli esseri umani fra di loro. Di questi dispositivi di mediazione il dottorato intende indagare i modelli teoretici, metodologici, epistemologici e giuridici, nonché la loro natura strutturalmente mediale, che apre alle modalità in cui essi si esplicitano nei differenti livelli del supporto (la base materiale della figurazione), del medium (le tecniche applicabili ai supporti), del testo (il modello dei processi del senso e dei percorsi della significazione) e del dispositivo (la disposizione di supporto e medium in un regime discorsivo caratterizzato da implicazioni epistemologiche, ideologiche, politiche, giuridiche, istituzionali).

Tali tematiche verranno affrontate in sinergia fra i cinque curricula del Dottorato ILF, coinvolgendo nel quadro di un approccio interdisciplinare le discipline dell’estetica, della filosofia del linguaggio, della semiotica, degli studi di cultura visuale e delle teorie dei media, degli studi giuridici e sociali intorno alle logiche di inclusione/esclusione.