Image
PhD

I Dottorati Interateneo 40° ciclo

Image
PhD SDC

DOTTORATO DI INTERESSE NAZIONALE IN SVILUPPO SOSTENIBILE E CAMBIAMENTO CLIMATICO (SSCC) 40° CICLO - IUSS Pavia 

L’Università di Messina co-finanzia/finanzia cinque borse nell’ambito del Corso di Dottorato Nazionale in Sviluppo Sostenibile e Cambiamento Climatico - 40° ciclo - A.A. 2024/2025 a IUSS Pavia, mediante il trasferimento di n. 1 borsa DM 629/24 Inv. 4.1 - Ricerca PNRR, n.1 borsa DM 629/24 Inv. 4.1 - Pubblica Amministrazione, n. 1 borsa DM 630/24  Inv 3.3 – Dottorati Innovativi cofinanziato dall’impresa Irritec, cofinanziate dal MUR all'Ateneo, e n.2 borse mediante l'utilizzo di fondi di ateneo.

3 anni di studi, 6 curricula, 105 borse finanziate, 30 Università italiane pubbliche e private aderenti al progetto, sotto il coordinamento della Scuola Universitaria Superiore IUSS di Pavia:

Politecnico di Bari, Università degli Studi di Bari Aldo Moro, Università degli Studi di Brescia, Università Ca’ Foscari di Venezia, Università degli Studi di Cagliari, Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale, Università degli Studi di Ferrara, Università degli Studi di Firenze, Università degli Studi di Genova, Università degli Studi dell'Insubria, Università degli Studi dell’Aquila, Università degli Studi di Messina, Università Cattolica di Milano, Politecnico di Milano, Università Statale di Milano, Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, Università degli Studi di Padova, Università degli Studi di Pavia, Scuola Universitaria Superiore IUSS di Pavia, Scuola Normale Superiore di Pisa, Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, Università di Pisa, Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria, Università degli Studi di Sassari di Sassari, Università degli Studi di Siena, Università degli Studi di Torino, Politecnico di Torino, Università degli Studi di Trento, Università degli Studi di Trieste, Università degli Studi di Urbino Carlo Bo.

Il Corso di dottorato nazionale in Sviluppo Sostenibile e Cambiamento Climatico istituito dalla Scuola Universitaria Superiore IUSS di Pavia, in convenzione con i 30 Atenei italiani coinvolti,  ha una durata di tre anni e vuole preparare le generazioni future a ridisegnare una società resiliente, in grado di affrontare e gestire al meglio il problema del cambiamento climatico, e a ripensare i processi di sviluppo sostenibile, non più esclusivamente misurati in termini di mera crescita economica. Centrale al percorso dottorale è lo studio della complessità determinata dalle interrelazioni tra progresso tecnologico, disponibilità di risorse naturali, migrazioni, diritti, benessere e qualità della vita della generazione presente e di quelle future, cambiamento climatico, specificità territoriali, accessibilità all’acqua e al cibo.

Grazie al cofinanziamento del Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) e dei 30 Atenei coinvolti sono state bandite 105 borse di studio suddivise in 6 curricula: Earth System and Environment, Socio-economic Risk and Impacts, Technology and Territory, Theories, Institution and Cultures, Agriculture and Forestry, Health and Ecosystem. Dall’ecologia alla tecnologia, dall’economia all’ingegneria, dalla matematica alla filosofia, dalla medicina all’agricoltura i dottorandi avranno la possibilità di affrontare i problemi legati alla realizzazione al perseguimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs - Sustainable Development Goals) dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite con strumenti, strategie e politiche di lungo periodo, preparandosi non solo a cambiare il proprio stile di vita, ma anche a essere promotori della costruzione di un futuro "green".

La Scuola Universitaria Superiore IUSS di Paviacapofila del progetto e sede amministrativa del Dottorato Nazionale in Sviluppo Sostenibile e Cambiamento Climatico (PhD in Sustainable Development and Climate change, PhD-SDC), insieme al Center for Climate Change studies and Sustainable Actions (3CSA) della Federazione delle Scuole Universitarie Superiori (IUSS Pavia, Sant’Anna di Pisa e Normale di Pisa), con il sostegno della Rete delle Università per lo sviluppo sostenibile (RUS), e dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASVIS), e in convenzione con 30 Atenei italiani aderenti al progetto, si pone l'obiettivo di orientare l’attività di ricerca verso le grandi sfide che l’umanità deve affrontare per mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici e garantire lo sviluppo sostenibile.

Sono previste partnership con diversi enti pubblici e imprese private.

Fondazione Enel è il primo “knowledge partner del progetto.

I candidati vincitori di una borsa saranno iscritti alla Scuola Universitaria Superiore IUSS di Pavia, sede amministrativa, e lavoreranno in una delle Università aderenti al progetto: Politecnico di Bari, Università degli Studi di Bari Aldo Moro, Università degli Studi di Brescia, Università Ca’ Foscari di Venezia, Università degli Studi di Cagliari, Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridonale, Università degli Studi di Ferrara, Università degli Studi di Firenze, Università degli Studi di Genova, Università degli Studi dell'Insubria, Università degli Studi dell’Aquila, Università degli Studi di Messina, Università Cattolica di Milano, Politecnico di Milano, Università Statale di Milano, Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, Università degli Studi di Padova, Università degli Studi di Pavia, Scuola Universitaria Superiore IUSS di Pavia, Scuola Normale Superiore di Pisa, Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, Università di Pisa, Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria, Università degli Studi di Sassari di Sassari, Università degli Studi di Siena, Università degli Studi di Torino, Politecnico di Torino, Università degli Studi di Trento, Università degli Studi di Trieste, Università degli Studi di Urbino Carlo Bo.

Le lezioni saranno in inglese e i corsi saranno tenuti dai professori delle trenta università.

DOTTORATO DI INTERESSE NAZIONALE IN INTELLIGENZA ARTIFICIALE 40° CICLO

L’Università di Messina co-finanzia n.2 borse e n. 1 posto executive nell’ambito del Corso di Dottorato Nazionale in Intelligenza Artificiale - 40° ciclo - A.A. 2024/2025, mediante il trasferimento di n. 1 borsa DM 630/24 Inv 3.3 – Dottorati Innovativi in collaborazione con l’impresa Barbera 1870, cofinanziata dal MUR all'Ateneo, e n. 1 posto executive con l’IRCCS Bonino Pulejo al Campus Biomedico di Roma e n. 1 borsa DM 629/24 Inv. 4.1 - Pubblica Amministrazione, cofinanziata dal MUR all'Ateneo all’Università di Pisa.

Il Dottorato Nazionale in Intelligenza Artificiale è articolato in 5 dottorati federati fra loro che raggruppano 61 università ed enti di ricerca. I 5 dottorati hanno una base comune rivolta ai fondamenti e allo sviluppo dell’IA, e ciascuno ha un’area di specializzazione in un settore strategico di sviluppo e applicazione dell’IA. Ciascun dottorato è organizzato da una università capofila, in collaborazione col CNR:

Il dottorato ha una “componente orizzontale” comune tra tutti e cinque i dottorati federati, che fornisce la formazione condivisa sugli aspetti fondazionali dell’AI. Verranno erogati corsi fondamentali su tematiche consolidate usufruibili dalla totalità dei dottorandi, quali ad esempio:

  • Agent-based and Multi-agent Systems
  • Computational Intelligence
  • Constraints and Satisfiability
  • Human Aspects in AI
  • Knowledge Representation and Reasoning
  • Machine Learning
  • Natural Language Processing
  • Planning
  • AI in Robotics
  • Semantic Technologies
  • Vision

sia corsi su tematiche emergenti connesse al tema della Trustworthy AI che caratterizza la strategia EU per l’AI, quali, ad esempio, corsi su metodi per Explainable AIEthics and Law of AISafety and RobustnessFairness, Equity, and Justice of AI systemsDistributed AI, Sustainable AI (nel duplice significato di tecnologie AI sostenibili e di sistemi AI che aiutano a raggiungere i Sustainable Development Goals dell’Agenda 2030 dell’ONU), Social acceptability and adoption of AI.

Grazie all’articolazione coordinata orizzontale/verticale, il dottorato nazionale in AI formerà ricercatori, innovatori e professionisti, sia con specializzazioni nelle tematiche di punta dell’Intelligenza Artificiale che in importanti settori applicativi, ma che assicurano una visione integrata e “complessa” dell’ecosistema delle tecnologie e delle soluzioni AI, in grado di affrontare i problemi con un approccio sistemico e multi-disciplinare.  

I dottorandi in AI parteciperanno a esperienze e attività formative comuni, sia di base che specialistiche, offerte dai cinque dottorati federati nel PhD-AI.it. A questo fine, i piani di studio dei dottorati dovranno prevedere un obbligo di svolgimento di tali attività, anche fuori sede. I dottorati offriranno ai propri dottorandi la copertura per le spese di partecipazione a tali attività.

Gli obiettivi del dottorato nazionale in AI:

  • Costruire una comunità di giovani ricercatori AI in formazione distribuiti a livello territoriale e disciplinare, in grado di dare impulso alla ricerca e all’innovazione industriale e sociale nel Paese;
  • Favorire lo scambio di esperienze e di competenze multi-disciplinari tra i nodi della rete attraverso la mobilità didattica e di ricerca dei dottorandi;

Integrare e rafforzare la rete italiana di centri di ricerca in AI, anche in rapporto alle iniziative europee del programma ICT-48-H2020 Towards a vibrant European network of AI excellence centres, a cui partecipano vari centri italiani promotori del PhD-AI.it: Humane-AITAILORAI4MEDIAELISEAI4EU.

 

DOTTORATO DI INTERESSE NAZIONALE IN PROCESSI E TECNOLOGIE FOTOINDOTTI 40° CICLO – UNIVERSITA’ DI PERUGIA

L’Università di Messina co-finanzia n. 2 borse nell’ambito del Corso di Dottorato Nazionale in Processi e Tecnologie Fotoindotti - 40° ciclo - A.A. 2024/2025 all’Università di Perugia, mediante il trasferimento di n.1 borsa DM 629/24 Inv. 4.1 - Ricerca PNRR, cofinanziata dal MUR all'Ateneo, ed integrando la copertura delle borse con fondi di ateneo, e n. 1 borsa mediante l'utilizzo di fondi di ateneo.

Il Dottorato di Interesse Nazionale in “Processi e Tecnologie Fotoindotti” è finalizzato alla preparazione multidisciplinare post-universitaria nel campo dei meccanismi dei processi indotti dalla radiazione luminosa e del loro sfruttamento in ambito tecnologico.
La luce è protagonista di molte sfide della scienza moderna, dalle esigenze energetiche, ai problemi ambientali, alla medicina personalizzata. Per questa ragione, la ricerca su processi fotoindotti si inserisce a pieno titolo all’interno delle linee guida di sviluppo e degli obiettivi supportati dalla comunità europea attraverso il PNRR e Next Generation EU.

La formazione dei dottorandi del corso sia in ambito teorico che pratico è organizzata nei 3 anni di corso per un totale di 180 CFU ed include 21 CFU di corsi e/o scuole di rilevanza internazionale organizzate dalle associazioni di riferimento (Gruppo Italiano di Fotochimica, European Photochemical Association, Società Italiana di FotoBiologia, European Society for Photobiology), 4 CFU di seminari e inoltre soggiorni di ricerca in laboratori di atenei associati al dottorato ed in laboratori di centri di ricerca o atenei esteri.

Il Corso Dottorale ha l'obiettivo di formare una nuova classe di professionisti e ricercatori che, formasti con un approccio multidisciplinare siano in grado di affrontare tematiche generali riguardanti l'interazione tra radiazione luminosa e materiali (naturali e di sintesi) per massimizzarne l’utilizzo in diversi ambiti e promuovere uno sviluppo resiliente dal punto di vista tecnologico e culturale della nostra società.

Obiettivi Formativi

L’Italia vanta una consolidata tradizione di ricerca in ambito fotochimico e fotobiologico con associazioni nazionali (Gruppo Italiano di Fotochimica, GIF e Società Italiana di Fotobiologia, SIFB) estremamente attive e riconosciute a livello internazionale nell’ambito delle associazioni di riferimento (European Photochemical Association, EPA e European Society for Photobiology). Singolarmente i singoli gruppi di ricerca attivi in questi campi portano avanti una ricerca di eccellenza e di impatto nelle comunità di riferimento.

Manca tuttavia a livello nazionale, un’iniziativa coordinata di formazione che, partendo dalle eccellenze nei diversi ambiti della fotochimica e fotobiologia, preveda un percorso di educazione integrato atto a garantire la preparazione della prossima generazione di professionisti (pubblici e privati) in grado di ottimizzare e razionalizzare l’utilizzo della radiazione luminosa in ambiti fondamentali e facilitare il trasferimento tecnologico.

E’ ormai ben noto, che la radiazione luminosa è protagonista di molte sfide della scienza moderna, poiché con la radiazione si possono attivare selettivamente e su richiesta trasformazioni e perché la radiazione è un osservabile specifico. Quindi l’uso e lo sfruttamento della radiazione luminosa consente di rispondere in maniera sostenibile alle esigenze energetiche, ai problemi ambientali, alla medicina personalizzata. Per questa ragione, l’alta formazione in PROCESSI E TECNOLOGIE FOTOINDOTTE si inserisce a pieno titolo all'interno delle linee guida di sviluppo e degli obiettivi fissati dal PNRR. Le attività di formazione e ricerca del Dottorato d’Interesse Nazionale in PROCESSI E TECNOLOGIE FOTOINDOTTE sono state pensate ed organizzate in perfetta coerenza con gli obiettivi del PNRR.
Le attività di alta-formazione e di ricerca, sia teorici che sperimentali, consentiranno di acquisire solide conoscenze di base sui processi fotoindotti da garantire un efficace sviluppo di tecnologie basate sull’utilizzo e sfruttamento della radiazione elettromagnetica atto a facilitare il trasferimento tecnologico delle conoscenze e competenze, come richiesto dalla mission Istruzione e ricerca del PNRR.

Image
NEUROSCIENCE UNICAM

 

 

 

 

 

 

 

 

 

DOTTORATO DI INTERESSE NAZIONALE IN THEORETICAL AND APPLIED NEUROSCIENCE 40° CICLO – UNIVERSITA’ DI CAMERINO 

L’Università di Messina finanzia n. 1 borsa nell’ambito del Corso di Dottorato Nazionale in Theoretical and Applied Neuroscience - 40° ciclo - A.A. 2024/2025 all’Università di Camerino, mediante l'utilizzo di fondi di ateneo.

Le neuroscienze, per il loro carattere intrinsecamente interdisciplinare e intersettoriale, possono raggiungere risultati eccellenti solo se le migliori risorse scientifiche e culturali presenti negli atenei e centri di ricerca del nostro Paese in maniera diffusa sono messe in rete. Solo attraverso questa stretta collaborazione sarà possibile formare nuove generazioni di ricercatori che possano contribuire all'avanzamento del nostro Paese e siano competitivi a livello internazionale. La costituzione di un Dottorato Nazionale in Neuroscience rappresenta una tappa essenziale nel processo di innovazione della formazione postlaurea.

I dottorandi si troveranno inseriti in ambienti scientificamente stimolanti dove, oltre alla didattica curriculare e alla ricerca dei laboratori di riferimento, potranno partecipare a journal club e a seminari e conferenze di relatori esterni. Saranno approfonditi aspetti relativi a:

  1. l'approfondimento della letteratura di riferimento;
  2. disegno sperimentale;
  3. tecniche necessarie alla conduzione degli esperimenti;
  4. metodi di analisi statistica dei dati raccolti;
  5. stesura di articoli scientifici in tutte le sue parti.

Poiché la platea dei potenziali dottorandi è internazionale, la lingua in cui si svolgono le attività curriculari deve essere l'inglese.

Tra gli obiettivi fondamentali:

  • promuovere una forte interdisciplinarietà tra i vari ambiti delle Neuroscienze;
  • promuovere le collaborazioni nazionali ed internazionali volte ad acquisire capacità di lavoro in ambiti diversi tra loro;
  • costruire una rete nazionale fra Atenei ed Enti di ricerca che operano nei vari ambiti delle neuroscienze con l'obiettivo di creare le sinergie necessarie al suo studio;
  • promuovere la collaborazione in gruppi di ricerca, fino ad acquisire la capacità di coordinare progetti complessi e competitivi;
  • stimolare ricerca innovativa basata su metodologie avanzate e nuove tecnologie. 

PhD Curricula

Cognitive and Behavioural Neuroscience:

La mission del curriculum in Neuroscienze Cognitive ha come finalità la formazione teorica e metodologica in ambiti di ricerca prevalentemente cognitivi quali la percezione, il linguaggio, la memorial'attenzionel'azione, il decision making e l'intelligenza. Il curriculum si estende allo studio dei deficit delle funzioni cognitive e può avere delle cadute traslazionali. Inoltre, per completezza, lo studio delle funzioni cognitive viene affrontato anche nell'interazione con costrutti non cognitivi quali, per esempio, emozionipersonalità motivazione.

Questo curriculum è caratterizzato da un approccio fortemente interdisciplinare che, in quanto tale, si avvale di modelli e metodi derivati principalmente dalla psicologia sperimentale, dalla medicina, dalla linguistica ma anche dalle STEM.

La formazione erogata da questo curriculum oltre a una componente teorica ne offre una rilevante in ambito pratico. La ricerca nelle neuroscienze cognitive si realizza principalmente nell'ambito di laboratori dove vengono testati partecipanti umani utilizzando varie tecniche di indagine non invasive. Le attrezzature più comunemente utilizzate nella ricerca delle neuroscienze cognitive sono l'EEG, la TMS, la tDCSl'eye tracker e la risonanza magnetica. Questo consente agli studenti che scelgono questo curriculum di essere esposti a un ampio spettro di argomenti e metodologie, molte delle quali possono essere utilizzate nella ricerca anche in altri ambiti.

L'offerta didattica comprende tre tipi di corsi:

  1. teorici, sui vari ambiti delle neuroscienze cognitive (percezione, linguaggio, etc e loro deficit),
  2. metodologico (statistica, coding, teoria );
  3. pratico relativo all'utilizzo di attrezzature.

Altre competenze quali la scrittura scientifica, elementi di etica della ricerca e open data science saranno condivisi con tutti i curricula.

Neuroscience and Humanities:

Nelle ultime tre decadi, imponenti sviluppi tecnologici e concettuali hanno portato le neuroscienze dei sistemi complessi - ambito di studio già multidisciplinare nei suoi rapporti con la matematica, l'informatica, la fisica, la chimica - ad affrontare temi classicamente di pertinenza di discipline dalla consolidata appartenenza al campo delle scienze umane. Quella che in origine può essere sembrata una pura tendenza culturale ha dato origine a veri e propri ambiti di ricerca e didattica. Esempi di questo importante processo di sviluppo culturale è il campo della neuro-estetica inteso come analisi dei processi cerebrali coinvolti nella produzione e nella fruizione dell'esperienza creativa artistica e scientifica. Dalla comprensione dei processi fondamentali della plasticità e della memoria si è giunti alla neuro-pedagogia interessata allo sviluppo di programmi didattici ispirati dai processi cerebrali che conducono ai comportamenti dell'imparare. Lo studio della decisione, individuale e sociale, nell'ambito della moralità ha portato allo sviluppo di campi come la neuro-economiae il neuro-diritto, ispirando esperienze applicative innovative che hanno cambiato le discipline di partenza (si pensi ad esempio alla neuroleadership e alla neuropolitica intese come studio dei processi neurali che determinano le caratteristiche di chi è al comando di una azienda come di un partito politico o di un gruppo religioso). L'aspirazione ad indagare in chiave cerebrale saperi ancora più vasti sta ispirando ambiti quali la neurofilosofia e la neuroetica così come la neuro-letteratura e la neuro-poesia. Nonostante la criticata ipersemplificazione del prefisso neuro con cui sono indicati, questi domini di ricerca promettono di estendere grandemente la comprensione della natura umana non tanto e non solo in relazione ai singoli individui ma alle caratteristiche inerentemente sociali di ciascuno di essi.

 Preclinical and Translational Neuroscience:

Il programma di questo curriculum è centrato sulla necessità di favorire il trasferimento verso la clinica di conoscenze neuroscientifiche acquisite in laboratorio, con un approccio traslazionale. Gli studenti di dottorato acquisiranno competenze specifiche per colmare il divario fra il designl'esecuzione e l'interpretazione di esperimenti su modelli cellularianimali umani e le sfide della medicina sperimentale, in particolare nel campo della neuroriabilitazione e dello sviluppo dei farmaci.

Tutte le attività si baseranno sull'utilizzo di metodologie innovative di analisi dei dati, dalla elettrofisiologia al neuroimaging, dalla neuropsicologia a tecniche sperimentali per lo studio dei meccanismi cellulari e molecolari sottostanti a varie funzioni e disturbi del sistema nervoso centrale.

Temi strategici sono: neuroscienze precliniche (meccanismi genetici e molecolari delle patologie neuro-psichiatriche); neuroscienze cliniche (neurologia, psichiatria, neuroriabilitazione, sia dell'organismo adulto sia per disturbi del neurosviluppo); strumenti e metodi per l'analisi della connettività cerebrale normale e patologica; progettazione e sviluppo di hardware e software per la registrazione e la modulazione non invasiva di attività cerebrali; identificazione di biomarkers per malattie neuro-psichiatriche; studio del gut-brain-axis identificazione di nuovi target farmacologici per malattie neuro-psichiatriche; computational modeling; machine learning; optogenetica, chemiogenetica; progettazione di trials clinici; neuroscienze digitali, con focus su telemedicina, teleriabilitazione e sviluppo di applicazioni di serious games per la diagnosi e il training cognitivo; aspetti etici. Discipline di base come fisiologia, farmacologia, neurologia, epidemiologia, statistica, genetica, neuroinformatica saranno parte dell'insegnamento nel curriculum. Sono previste attività pratiche partecipazione a seminari, journal club, presentazione di report e di risultati di ricerche.

Computational and System Neuroscience:

La neuroscienza computazionale mira a progettare e utilizzare metodi quantitativi in neurofisiologia e neurobiologia. Lo sviluppo di questi metodi ha permesso di aumentare significativamente la nostra comprensione del funzionamento del sistema nervoso e sta chiaramente diventando vitale per la comunità delle neuroscienze. Ampliare la formazione nell'applicazione dei metodi computazionali ai problemi delle neuroscienze è un'esigenza ampiamente riconosciuta.

Gli studenti reclutati in questo curriculum impareranno a sviluppare modelli matematici e simulazioni al computer per diversi obiettivi neuroscientifici. I modelli saranno utilizzati (1) per la scienza di base: per comprendere meglio lo sviluppo e le funzioni del sistema nervoso in diversi modelli animali e (2) per la scienza traslazionale: per sviluppare dispositivi medici indossabili e impiantabili ("neurotecnologie") per ripristinare e riparare i sistemi nervosi compromessi a causa di disturbi neurologici o lesioni traumatiche. Questo curriculum fornirà competenze orizzontali utilizzabili anche negli altri curricula della scuola di dottorato.

In particolare, i modelli saranno basati sulla biofisica, sull'apprendimento automatico, sull'elaborazione avanzata dei segnali e affronteranno il problema neuroscientifico a diversi livelli.

Gli studenti saranno inoltre esposti a tecniche empiriche in neuroscienze e neurofisiologia per rafforzare le proprie capacità e consentire loro di validare sperimentalmente i propri modelli.

DOTTORATO DI INTERESSE NAZIONALE IN STUDI EUROPEI 40° CICLO - UNIVERSITA' DI GENOVA

L’Università di Messina co-finanzia una borsa nell’ambito del Corso di Dottorato Nazionale in Studi Europei - 40° ciclo - A.A. 2024/2025 all’Università di Genova, mediante il trasferimento di n. 1 borsa DM 629/24 Inv. 4.1 - Pubblica Amministrazione cofinanziate dal MUR all'Ateneo, ed integrando la copertura della borsa con fondi di ateneo, e n.1 borsa mediante l'utilizzo di fondi di ateneo.

Coordinatrice del dottorato: Prof.ssa Maria Eleonora Guasconi

Il Dottorato si propone di approfondire la conoscenza scientifica del processo di integrazione europea nella sua evoluzione di lunga durata, dal punto di vista storico, politico, economico-sociale e giuridico, qualificandosi per un approccio metodologico fortemente interdisciplinare, nella convinzione che lo studio dell'Europa, della sua storia, delle sue politiche pubbliche, delle sue realizzazioni economiche e commerciali e delle sue istituzioni possa essere affrontato efficacemente solo attraverso l'interazione tra le varie discipline, nelle loro diverse articolazioni. Simile approccio si spiega in ragione della complessa architettura istituzionale dell'Unione Europea e della sua peculiarità rispetto ad altre organizzazioni internazionali e agli stessi Stati di tipo federale, con la compresenza di elementi di carattere internazionale e associativo e di componenti di carattere statuale e costituzionale, così come della complessa storia del processo di costruzione europea, in cui si sono intrecciati fattori molteplici. La conoscenza di un'Europa in movimento, che mette in discussione gli assetti territoriali precedenti, pluralista, regionalista e ‘integrata', che dà spazio a modelli di statualità flessibile e a varianti di appartenenze, richiede l'adozione di una concezione diacronica della realtà, di una metodologia capace di modularsi sul cambiamento e di strumenti adeguati a interpretare la società europea nella complessa fenomenologia dei suoi comportamenti.

Il Dottorato si articola in tre curricula: “Storia dell'idea d'Europa e dell'integrazione europea”, “Politiche economiche e sociali europee”, “Governance multilivello e Diritti fondamentali” La formazione interdisciplinare sarà garantita, da un lato, dall'organizzazione di cicli di lezioni e di eventi in presenza presso le diverse Università consorziate e da corsi comuni online; dall'altro, da una Summer School annuale a carattere interdisciplinare in collaborazione con l'Associazione universitaria di studi europei (ECSA Italy).

In passato, l’Unione Europea è riuscita, sostenendo anche finanziariamente iniziative di formazione di altissimo livello, a formare e reclutare la classe dirigente che avrebbe avuto il compito di far avanzare il processo d'integrazione continentale all'interno delle istituzioni, nei think tank specializzati, nelle pubbliche amministrazioni e tra i media. Esempio ne sono i Centri di Bruges e di Firenze: in queste scuole è nata una nuova generazione di funzionari, e si sono gettate le basi di un sistema europeo della ricerca e della formazione. La scommessa strategica è legare sempre più gli Atenei a questo processo e a questo network europeo, valorizzando pienamente il ruolo di studiosi e di esperti accademici a fianco e in partnership con le istituzioni europee, per formare giovani che ambiscano a continuare la loro carriera sia in ambito universitario, sia nella governance europea e nelle amministrazioni ai vari livelli, sia infine nelle associazioni, nei centri e nelle attività private che quotidianamente si rapportano con l’UE.

Sono previste collaborazioni con numerosi Centri studi nazionali, europei e internazionali. Riguardo ai primi si richiamano, a titolo esemplificativo: l'Associazione Universitaria di Studi Europei (AUSE), il Centro interuniversitario di ricerca sull'integrazione europea (CRIE), TO-EU Centro studi sull'Europa del Dipartimento del Culture, Politica e Società dell'Università di Torino, il Centro studi sul federalismo di Torino, il Centro Spinelli dell'Università “La Sapienza” di Roma, il Centro Einstein di studi internazionali (CESI), il Centro di eccellenza - Punto Europa di Forlì. Per quanto riguarda i secondi: il Collège d'Europe di Bruges, il Centre européen Robert Schuman, il Centre International de formation européenne (CIFE), la Fondation Jean Monnet pour l'Europe, il Joint Research Center (JRC) della Commissione Europea, la Robert Triffin International Foundation, gli Historical Archives of the European Union di Firenze, il reseau delle Case natali dei padri fondatori dell'Europa, le reti europee di giovani studiosi.  

Image
trans eco unipa

 

 

 

DOTTORATO ASSOCIATO IN TRANSIZIONE ECOLOGICA 40° CICLO – UNIVERSITA’ DI PALERMO 

L’Università di Messina co-finanzia 2 borse nell’ambito del Corso di Dottorato Associato in Transizione Ecologica - 40° ciclo - A.A. 2024/2025 all’Università di Palermo, mediante il trasferimento di N. 1 borsa DM 629/24 Inv. 4.1 - Pubblica Amministrazione e n. 1 borsa DM 629/24 Inv. 3.4 - Transizioni Digitali, cofinanziate dal MUR all'Ateneo, ed integrando la copertura delle borse con fondi di ateneo.

Il Dottorato in Transizione Ecologica è incentrato su tematiche inerenti ai 17 obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals - SDG) fissati nell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, strategici per affrontare le sfide globali del cambiamento climatico, della perdita di biodiversità, dell’incremento demografico, di un adeguato accesso al cibo, all’istruzione e alle pari opportunità.

Il Dottorato in Transizione Ecologica offre, pertanto, un programma di formazione, strutturato anche attraverso la ricerca e lo sviluppo sperimentale, mirato ad accrescere ed attuare la cultura della sostenibilità ambientale, economica e sociale in modo interdisciplinare e trasversale, per puntare alla salvaguardia del pianeta e al benessere dei suoi abitanti.

I Dottori di Ricerca saranno formati attraverso un approccio composito su aspetti trasversali legati ai principi teorici della sperimentazione e dell’analisi di problemi ambientali che saranno integrati con fondamenti e metodologie proprie di specifici settori strategici (es. ingegneria, economia, medicina, agricoltura, ecologia, matematica, diritto, pedagogia e scienze dell’educazione, progettazione urbanistica) e saranno, pertanto, addestrati a esaminare i problemi legati alla transizione ecologica dal punto di vista interdisciplinare, integrando orizzontalmente la sostenibilità e la transizione ecologica nello sviluppo, nell'attuazione e nelle valutazioni delle soluzioni ai problemi ambientali.
 

Obiettivi

Il percorso formativo mira a sviluppare conoscenze, competenze e capacità per affrontare le molteplici sfide con cui si sta confrontando la società attuale, quali lotta al cambiamento climatico, sviluppo sostenibile e transizione ecologica, contribuendo allo sviluppo di

nuovi modelli (sociali, economici ed ecologici) associati alla transizione ecologica.

Ha tra i suoi obiettivi: attuazione di soluzioni e strategie partecipate e condivise mirate alla sostenibilità ambientale, economica e sociale; attivazione di percorsi di transizione ecologica; identificazione di azioni che contribuiscano al raggiungimento dei Sustainable Development Goals previsti dall’Agenda 2030; creazione di un approccio integrato, equo e sostenibile alla didattica e alla ricerca.

In quest’ottica, il Dottorato in Transizione Ecologica avrà tra gli obiettivi formativi anche il raggiungimento delle competenze individuabili nella prospettiva dei quattro pilastri individuati dall’UNESCO a partire, almeno dagli anni ’90 del secolo scorso:

  • Learning to know: imparare a comprendere e a usare la conoscenza, cioè ad utilizzare abilità di pensiero critico, problem solving, decision-making in azioni informate;
  • Learning to do: imparare a gestire gli strumenti culturali per agire, cioè ad applicare ciò che si è appreso alle necessità della vita;
  • Learning to be: imparare l’agency, cioè apprendere abilità di autoconsapevolezza, autostima, fiducia in sé stesse e in sé stessi, nell’ottica della costruzione dell’identità, della valorizzazione di sé stessi e di sé stesse, della definizione dei propri obiettivi;
  • Learning to live together: apprendere abilità personali che includono la comunicazione, la negoziazione e tutte quelle abilità che definiscono una persona come un essere sociale;
  • Learning to transform oneself and society: comprendere la complessità della dimensione globale come parte della vita quotidiana nelle dimensioni locali, cioè comprendere la relazione di ciascuno con l’ambiente e con le persone con cui si condivide il pianeta. Si tratta quindi di educare alla cittadinanza globale con la consapevolezza del proprio ambiente, con la volontà di agire valorizzando le diversità

Sbocchi occupazionali e professionali previsti

Il Dottore di Ricerca in Transizione Ecologica potrà svolgere il ruolo di manager della sostenibilità e transizione ecologica in quanto avrà acquisito le capacità e competenze tecniche, economiche, gestionali che gli consentiranno sia di promuovere che di gestire processi e attività ad elevato grado di complessità ed articolazione finalizzati alla progettazione e all’implementazione di strategie sostenibili per la trasformazione ecologica, in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030.
Il Dottore di Ricerca in Transizione Ecologica avrà un profilo professionale fortemente innovativo e multidisciplinare, che gli permetterà di esercitare “leadership” di tipo “interdisciplinare” fondamentale per la realizzazione di “learning forums” tra diversi stakeholders su politiche ambientali condivise e su sistemi reticolari di tipo “multi-livello”, che progressivamente vengono posizionati su apposite “piattaforme collaborative”.
Numerosi sono i potenziali sbocchi professionali ai quali l’acquisizione di queste competenze e capacità consentiranno di accedere. In particolare si ricordano: istituzioni di ricerca e di formazione; “Think tanks”; amministrazioni pubbliche a tutti i livelli; aziende dei settori commerciale, agricolo, industriale e dei servizi; organizzazioni non governative e non-profit; “Community-based” e “Backbone” Organizations; società di consulenza direzionale e di consulenza su programmi comunitari; organismi internazionali.

Image
phd in psicologia

 

 

 

 

 

 

DOTTORATO IN CONVENZIONE IN PSICOLOGIA 40° CICLO – UNIVERSITA’ DI CATANZARO 

L’Università di Messina finanzia 3 borse nell’ambito del Corso di Dottorato in Convenzione in Psicologia con l'Università di Catanzaro - 40° ciclo - A.A. 2024/2025, mediante l'utilizzo di fondi di ateneo.

Obiettivi formativi

Le evidenze scientifiche hanno messo in evidenza l'opportunità di utilizzare un approccio integrato, sia per la prevenzione, sia per l'intervento sul disagio psicologico, vista la correlazione con diversi aspetti biologici e neuropsicologici.

L’integrazione tra i più recenti sviluppi delle neuroscienze e la beaviour analysis rappresenta una sfida scientifica che si rivela sempre più valida per una più ampia e completa comprensione dei processi e per rendere più agevole ed efficace il compito degli psicologi che operano in ambito clinico ed educativo.

L'obiettivo del corso di dottorato è la formazione di giovani ricercatori in grado di realizzare progetti di ricerca in ambito psicologico, con particolare riferimento all'analisi e alla comprensione dei processi cognitivi e comportamentali e dei disturbi ad essi connessi.

In particolare, si intende formare studiosi in grado di analizzare le relazioni sistemiche dei principali processi cognitivi ed emotivo-motivazionali con i processi biologici e sociali, monitorandone lo sviluppo lungo tutto l’arco di vita.

Il corso si propone di fornire conoscenze e abilità utili alla sperimentazione di protocolli di intervento integrati, di natura bio-psico-sociale, sia preventivi che clinici, finalizzati alla prevenzione e al trattamento del disagio e delle patologie e al consolidamento del benessere psico-fisico e della qualità della vita.

Organizzazione Generale

All’inizio del ciclo, il Collegio dei docenti, sentite le proposte di ricerca avanzate dai dottorandi, nomina tra i docenti del Collegio, un docente tutor per ciascun dottorando con il compito di indirizzarlo nell’attività di ricerca e nell’elaborazione della tesi finale. La tesi di dottorato dovrà chiaramente prevedere un progetto di ricerca sulle tematiche specifiche del dottorato e dovrà essere concordata con il collegio dei docenti tenendo conto degli specifici interessi e delle attitudini dei dottorandi.

I Corsi teorici si svolgeranno nel primo e nel secondo anno di dottorato presso le due sedi universitarie.

Ogni anno sono previste ore di Studio Individuale finalizzato alla stesura di un articolo di ricerca su una tematica concordata con il docente tutor. Il dottorando potrà seguire i convegni e svolgere lo stage in Italia e/o all’estero anche nel corso del I e II anno. In questo caso, sarà comunque tenuto a seguire le lezioni in videoconferenza.

Entro la conclusione del III anno, il dottorando verrà ammesso all’esame finale solo se avrà:

- partecipato a convegni nazionali e internazionali per almeno di 120 ore;

- presentato come relatore almeno 1 ricerca a convegni nazionali o internazionali;

- presentato almeno 2 poster a convegni nazionali o internazionali;

- svolto un periodo di tirocinio della durata complessiva di 6 mesi;

- essere stato co-autore di almeno 3 articoli di ricerca;

- ottenuto il parere favorevole da parte del proprio docente tutor rispetto all’elaborato finale.

 

Image
polar sciences

 

 

 

 

DOTTORATO DI INTERESSE NAZIONALE IN POLAR SCIENCE 40° CICLO  - UNIVERSITA’ CA’ FOSCARI DI VENEZIA

L’Università di Messina finanzia n.1 borsa nell’ambito del Corso di Dottorato Nazionale in Scienze Polari con l'Università di Venezia Ca'Foscari  - 40° ciclo - A.A. 2024/2025, mediante l'utilizzo di fondi di ateneo.

Cambiamenti ed evoluzione dei sistemi polari: processi, meccanismi di feedback ed interazioni a scala globale

Il sistema Terra è altamente interconnesso. Le attività di ricerca dell’area tematica sono finalizzate ad approfondire la conoscenza dei processi e delle interazioni tra le diverse componenti del sistema climatico e a valutarne le risposte ai cambiamenti globali. Una comprensione più solida ed olistica del sistema polare è necessaria per orientare le future decisioni di politica climatica.

Lo studio delle caratteristiche dell’atmosfera polare è fondamentale per poter studiare i cicli biogeochimici di specie chimiche naturali, i processi di trasporto a lunga distanza degli inquinanti e dei composti clima-alteranti e i meccanismi di feedback innescati dal riscaldamento atmosferico e dall’interazione dell’atmosfera con la criosfera e gli oceani.
La criosfera costituisce una porzione alquanto fragile del sistema Terra, resa ancora più vulnerabile dai cambiamenti climatici. Lo studio di neve e ghiaccio, della loro composizione chimica, della loro estensione reale, nonché dei principali parametri fisici, dell’evoluzione del permafrost e l’impatto che la crescente degradazione ha su atmosfera, biosfera e idrosfera sia a livello regionale che globale viene portato avanti con attività di ricerca multidisciplinari ed interconnesse.

L’idrosfera è in gran parte costituita dagli oceani che influenzano il sistema Terra in tutte le aree, immagazzinando e ridistribuendo acqua dolce, calore, gas clima-alteranti e altre sostanze particolate e disciolte. Le ricerche oceanografiche supportano previsioni più accurate sugli impatti globali grazie allo studio delle proprietà chimico-fisiche dei mari e degli oceani, dei loro movimenti, degli scambi energetici con l’atmosfera, degli organismi che vi vivono e la struttura geologica dei bacini oceanici. Gli ambienti limnologici polari sono studiati sia per essere sentinelle per i cambiamenti climatici sia per lo studio delle risposte delle loro corte reti trofiche ai cambiamenti stessi, incluse le perturbazioni antropiche.
Gli ecosistemi polari sono un'importante riserva di risorse naturali e possono in parte mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici da cui sono minacciati oggigiorno. Lo studio della biodiversità e della resilienza ai cambiamenti globali con un approccio ecosistemico, che integri l'influenza dei fattori ambientali, le relazioni interspecifiche a livello di comunità e gli aspetti socio-economici è una sfida per una gestione efficace e sostenibile delle risorse naturali.

Principali settori ERC:
• LS8 - Ecology, Evolution and Environmental Biology
• PE4 - Physical and Analytical Chemical Sciences
• PE10 - Earth System Science
• SH2 - Institutions, Values, Environment and Space
• SH7 - Human Mobility, Environment, and Space

DOTTORATO DI INTERESSE NAZIONALE IN FOOD SYSTEM 40° CICLO – UNIVERSITA’ DI TORINO 

L’Università di Messina finanzia n.1 borsa nell’ambito del Corso di Dottorato Nazionale in Food System - 40° ciclo - A.A. 2024/2025 all'Università di Torino, mediante l'utilizzo di fondi di ateneo.

L'Università degli Studi di Torino e le Università degli Studi consorziate, in relazione al Corso di dottorato in “Food System”, realizzato in convenzione ai sensi dell’art. 3 co. 2, lett. a) del sopra citato D.M. 226/2021, come regolamentato dal presente contratto, richiama: 

Gli obiettivi formativi del corso di dottorato: 

Il Dottore di ricerca in Food System è una figura altamente specializzata capace di affrontare con competenza le sfide attuali che il sistema del cibo sta fronteggiando. Obiettivi formativi del corso di dottorato sono: - Formare lo studente/la studentessa alla conoscenza degli approcci scientifici e di ricerca per la produzione di alimenti sicuri dal punto di vista igienico sanitario, di qualità dal punto di vista chimico, nutrizionale e sensoriale, e sostenibili; - Fornire allo studente/studentessa gli strumenti tecnico-scientifici e gli skills personali per poter gestire i processi di produzione degli alimenti; - Rendere capace lo studente/la studentessa nella realizzazione di progetti incentranti sui temi di ricerca proposti con particolare attenzione alla sua organizzazione e gestione di una sperimentazione scientifica. 

Le tematiche del corso di dottorato, secondo cui le parti si impegnano a garantire l’attività di formazione e di ricerca: Scienze e tecnologie alimentari Microbiologia degli alimenti Chimica degli alimenti Economia agraria Nutrizione umana 

La tipologia di attività svolta dai dottorandi: 

I dottorandi/le dottorande svolgeranno delle attività di ricerca tecnico-scientifica nei laboratori delle Università consorziate, utilizzando tecnologie moderne e all’avanguardia. Queste riguarderanno le analisi degli alimenti dal punto di vista microbiologico, nutrizionale, chimico e tecnologico, oltre che ad affrontare sfide per il miglioramento dei processi di produzione per renderli più sostenibili dal punto di vista ambientale, economico e sociale. Oltre ad attività laboratoriali ed esperienziali, lo studente/la studentessa dovrà seguire delle attività didattico formative, organizzate a livello nazionale, su tematiche di rilievo per la figura professionale. Infine, sono previste delle attività di ricerca in enti e università straniere. Vista la natura fortemente applicativa delle tematiche affrontate, si potranno anche prevedere periodi di ricerca presso aziende del settore alimentare per testare le ipotesi studiate ed aumentare così il Technology Readiness Level (TRL) 

Le attività di formazione alla ricerca previste per i dottorandi in coerenza con gli obiettivi formativi del dottorato: 

- di allineamento trasversale: competenze linguistiche, approcci alla sperimentazione scientifica, gestione ed analisi dei big data, digitalizzazione, ecc.;

 - di tipo verticale, incentrate cioè su aspetti rilevanti in alcuni specifici ambiti della ricerca nel sistema del cibo: meccanismi molecolari di interazione ospite microrganismo – patogeno e probiotico, metabolomica avanzata, sequenziamento di seconda generazione e studio del microbioma, struttura molecolare di componenti degli alimenti e loro influenza sull’assorbimento di nutrienti, reologia avanzata ed applicata, ecc. 

Gli elementi di internazionalizzazione del dottorato: 

Il consorzio di Università proponenti il dottorato nazionale in Food System ha una rete di collaborazioni con Università situate in tutti i continenti. La collaborazione con queste accademie si sviluppa attraverso dei programmi quadro di collaborazione, diplomi congiunti e scambi di studenti per periodi all’estero. L’internazionalizzazione del corso di dottorato si baserà anche sulla partecipazione al collegio docenti dello stesso di un numero cospicuo di docenti e ricercatori stranieri. Si stanno anche esplorando delle possibili collaborazione con EIT Food per l’erogazione di attività di formazione su miglioramento di metaskills e capacità imprenditoriale, iniziativa che potrebbe portare il dottorato nazionale a ricevere l’accreditamento anche da parte dell’Istituto Europeo di Innvazione e Tecnologia (EIT). 

Prodotti e risultati attesi dalle attività di ricerca dei dottorandi: 

- Pubblicazioni scientifiche su riviste ad alto fattore di impatto; 

- Brevetti; 

- Start-up innovative. 

Sbocchi professionali e potenziali settori di impiego del dottorato di ricerca: 

- Università 

- Istituti di ricerca 

- Settore privato, sia come dipendente di impresa nel settore alimentare, ma anche come imprenditore singolo 

- Agenzie governative nazionali ed internazionali.

Image
life unifi

 

 

DOTTORATO DI INTERESSE NAZIONALE IN LIFE COURSE RESEARCH 40° CICLO – UNIVERSITA’ DI FIRENZE

L’Università di Messina co-finanzia/finanzia n.2 borse nell’ambito del Corso di Dottorato Nazionale in Life Course Research - 40° ciclo - A.A. 2024/2025 all'Università di Firenze, mediante il trasferimento di n. 1 borsa DM 629/24 Inv. 4.1 - Pubblica Amministrazione, cofinanziata dal MUR, ed integrata con fondi di ateneo, e n. 1 borsa mediante l'utilizzo di fondi di ateneo.

 Obiettivi:

Il Dottorato di interesse nazionale in “Life course research” si propone di creare un’alleanza tra gli studiosi e le studiose di area socio-demografica, psicologica e biomedica per favorire un approccio interdisciplinare alla ricerca sulle transizioni nel corso della vita e fondare una scuola di ricerca nazionale che consentirà di formare una nuova generazione di ricercatrici e ricercatori secondo una prospettiva olistica, che si avvale di metodi e approcci rigorosi e innovativi basati sull’analisi empirica.

Adottare una prospettiva olistica allo studio del corso di vita significa riconoscere che le esperienze e le esposizioni passate degli individui, comprese quelle in utero, influenzano la loro condizione attuale nei diversi ambiti di vita (salute, mobilità geografica, famiglia, lavoro e posizione socioeconomica); che gli eventi in un ambito della vita (malattia, perdita del lavoro, divorzio) possono influenzare tutti gli altri; infine, che il periodo storico in cui le persone vivono influenza probabilità, tempi e sequenza con cui le principali fasi del corso di vita vengono vissute.

In un’ottica olistica, il corso di vita di un individuo non si configura come una catena arbitraria di eventi. Al contrario, il cumularsi delle esperienze (positive o negative) “indirizza” le persone verso una certa traiettoria di vita, rendendo altre opzioni meno probabili.

L'obiettivo del Dottorato di interesse nazionale in “Life course research” è quello di trasmettere a studenti e studentesse le competenze teoriche e metodologiche necessarie all’analisi del corso di vita secondo una prospettiva olistica e interdisciplinare.

Quadro Teorico:

La prospettiva del corso di vita consente di studiare in maniera organica come si manifestano e come cambiano, nel tempo e nello spazio, gli eventi che scandiscono la vita degli individui nelle sue principali fasi di crescita, maturazione e di decadenza, e che legano tra loro le biografie individuali.

La vita dell’uomo, dal concepimento fino alla morte, sviluppandosi lungo un percorso che passa dal periodo perinatale, all’infanzia, all’adolescenza, alla vita adulta e quindi a quella senile, ha indotto spesso a uno studio segmentato per fasi lungo il corso delle età. Le discipline biomediche l’hanno articolato attraverso i cambiamenti nei processi vitali e la differente predisposizione a patologie mediante tecniche di indagine biochimica, biologico-molecolare, fisiologica, genetica, farmacologica, epidemiologica, pediatrica e gerontologica; la psicologia dello sviluppo e la psicologia sociale hanno individuato le fasi dello sviluppo dall'infanzia alla senilità, descrivendo le traiettorie e i meccanismi del cambiamento intra e interindividuali che spiegano i mutamenti nel comportamento e nei suoi substrati neurobiologici, dando conto di percorsi di resilienza o di vulnerabilità. La demografia ha determinato le probabilità di eliminazione per morte nelle diverse età a partire dalla nascita secondo vari aspetti differenziali, descrivendo inoltre quantitativamente le dinamiche familiari e riproduttive e i modi in cui si succedono le generazioni dei figli a quelle dei genitori; la sociologia ha indagato le interrelazioni tra eventi del corso di vita e contesto economico e sociale.

Il quadro teorico di riferimento, che consente di integrare tali tradizioni disciplinari in un’unica prospettiva fondante, è il corso di vita secondo un approccio bio-psico-sociale.

Il Dottorato di interesse nazionale in “Life course research” nasce dall’esigenza di descrivere accuratamente i percorsi di vita e gli eventi cruciali che li caratterizzano secondo una prospettiva olistica e transdisciplinare, sulla base delle predisposizioni individuali, delle condizioni socio-economiche degli individui, e della loro localizzazione nello spazio e nel tempo.

DOTTORATO DI INTERESSE NAZIONALE IN TEACHING & LEARNING SCIENCES: INCLUSION, TECHNOLOGIES, EDUCATIONAL RESEARCH AND EVALUATION 40° CICLO – UNIVERSITA’ DI MACERATA

L’Università di Messina co-finanzia/finanzia 3 borse e n. 1 posto senza borsa nell’ambito del Corso di Dottorato Teaching & learning sciences: Inclusion, Technologies; Educational, Research and Evaluation - 40° ciclo - A.A. 2024/2025 all'Università di Macerata,  mediante il trasferimento di n. 1 borsa DM 629/24 Inv. 4.1 - Pubblica Amministrazione, n. 1 borsa DM 629/24 Inv. 4.1 – Patrimonio Culturale, cofinanziate dal MUR, ed integrate con fondi di ateneo , e n. 1 borsa ed 1 posto senza borsa mediante l'utilizzo di fondi di ateneo.

Il Dottorato di Interesse Nazionale in Teaching & Learning Sciences: Inclusion, Technologies, Educational Research and Evaluation, con sede amministrativa presso l’Università degli Studi di Macerata, si pone come finalità principale la formazione di ricercatori, ricercatrici, professionisti e professioniste, capaci di padroneggiare le educational and pedagogical sciences, analizzare le tematiche della ricerca educativa empirica e sperimentale, della progettazione didattica, della valutazione, dell'inclusione e dell'utilizzo delle tecnologie in un'ottica interdisciplinare e transdisciplinare, allo scopo di contribuire ad una maggiore efficacia e inclusività dei sistemi formativi e di sviluppo professionale e concorrere al faculty development. Il dottorato si propone di rappresentare un punto di riferimento nazionale e internazionale in questo campo di studi, che integra formazione e ricerca in ambienti scolastici e socio-educativi e nei contesti universitari, attraverso una rete di laboratori e centri di ricerca messi a disposizione dagli Atenei italiani e/o esteri e dalle altre Istituzioni nazionali aderenti all'iniziativa.

Il percorso dottorale in Teaching & Learning Sciences: Inclusion, Technologies, Educational Research and Evaluation, ha l'obiettivo di formare la prossima generazione di professionisti, professioniste, esperti e esperte nel settore della ricerca educativa, didattica dell'inclusione, delle tecnologie didattiche, della docimologia e della valutazione, dell'incontro e dell'interazione tra didattica generale e didattica disciplinare (sia per le discipline umanistiche che per l'area disciplinare STEM), del faculty development e della formazione insegnanti. Tale finalità, conformemente all'evoluzione del quadro normativo conseguente all'applicazione della Legge n.79 del 2022 e coerentemente con gli scopi del PNRR in materia di formazione e reclutamento del corpo docente (Missione 4, ambito di investimento 2.1), mira a far acquisire competenze utili per migliorare la qualità del processo di insegnamento-apprendimento in diversi contesti educativo-formativo-didattici.

DOTTORATO DI INTERESSE NAZIONALE IN MEDICINA DI PRECISIONE 40° CICLO – UNIVERSITA’ DI PALERMO

L’Università di Messina finanzia n. 1 borsa nell’ambito del Corso di Dottorato Nazionale in Medicina di Precisione con l'Università di Palermo - 40° ciclo - A.A. 2024/2025, mediante l'utilizzo di fondi di ateneo.

Nel contesto italiano dell’innovazione nell’ambito Salute, la messa a sistema delle maggiori competenze e delle Key Enabling Technologies al servizio di obiettivi Nazionali ed Europei rappresenta una delle maggiori sfide per la crescita. In questo quadro si sono inseriti gli investimenti del PNRR (Missione 4 Componente 2) volti a creare filiere di processo di Ricerca e Innovazione – che vanno dalla ricerca di base al trasferimento tecnologico – che coinvolgono network tra Università, Centri ed Enti di Ricerca e Imprese, e che hanno identificato fra gli obiettivi prioritari del Paese la ricerca nell’ambito delle Diagnosi e Terapie Innovative per la Medicina di Precisione. Infatti, le malattie complesse, tra cui quelle monogeniche (malattie rare), le patologie poligeniche (malattie cardiovascolari e metaboliche) e il cancro sono le principali cause di mortalità nel mondo, per le quali si stima un’incidenza e un tasso di mortalità in aumento nei prossimi decenni. La complessità e l’eterogeneità eziopatogenetica e prognostica di tali patologie rendono imperativa l’applicazione della medicina di precisione, che affronta percorsi individualizzati per la diagnosi e il trattamento, al fine di ottenere un risultato clinico ottimale. 

Pertanto, utilizzando un approccio olistico e multidisciplinare, supportato dall’utilizzo delle KET trasversali e superando il classico paradigma di formazione settoriale, risulta oggi necessario creare dei percorsi di Alta Formazione, che consentano, fra l’altro, di studiare i meccanismi molecolari delle malattie non trasmissibili, identificando biomarcatori di malattia potenzialmente prognostici e patogeni per sviluppare strategie innovative per misure personalizzate di prevenzione, previsione, diagnosi, monitoraggio e per la pianificazione terapeutica di precisione. Questo approccio necessita, al fianco delle competenze di tipo bio-medico, di potenziare la formazione nel campo delle tecnologie abilitanti 4.0 applicate alla salute, che consentano di formare nuovi professionisti in grado di applicare le competenze apprese per l’acquisizione di dati omici ad ampio spettro, l’elaborazione complessa di big data, lo sviluppo di modelli sperimentali/computazionali predittivi avanzati, lo studio dei metodi più avanzati di diagnostica di precisione, lo sviluppo di terapie innovative e personalizzate, la progettazione di dispositivi all’avanguardia e di interesse per il mercato, lo sviluppo di strategie di prevenzione e la validazione in ambito clinico delle nuove soluzioni diagnostico/terapeutiche. 

Sotto questa premessa, viene proposta l’istituzione di un Dottorato di Interesse Nazionale (DIN) in Medicina di Precisione con sede amministrativa presso l’Università degli Studi di Palermo che è anche soggetto proponente del progetto “HEALITALIA - Health Extended Alliance for Innovative Therapies, Advanced Lab-research, and Integrated Approaches of Precision Medicine” finanziato nell’ambito del PNRR (Missione 4 “Istruzione e Ricerca” Componente 2 “Dalla Ricerca all’Impresa”) che rappresenta la prima rete di ricerca multidisciplinare italiana di Università, IRCCS e Imprese a supporto della ricerca traslazionale per diagnosi e terapie avanzate nella lotta alle malattie cardiovascolari, metaboliche, rare e al cancro.

Image
marine sciences milano

 

 

 

 

 

 

 

 

 

DOTTORATO DI INTERESSE NAZIONALE IN SCIENZE MARINE: TECNOLOGIE E GESTIONE 40° CICLO – UNIVERSITA’ MILANO BICOCCA

L’Università di Messina finanzia n. 1 borsa nell’ambito del Corso di Dottorato Nazionale in Scienze Marine: tecnologie e gestione - 40° ciclo - A.A. 2024/2025 all'Università Milano Bicocca, mediante l'utilizzo di fondi di ateneo.

Il Dottorato in Scienze Marine, Tecnologie e Gestione (Marine Sciences, Technology and Management), Acronimo MTM, è un dottorato consorziato offerto dalla Università di Milano-Bicocca e la Fondazione Istituto Italiano di Tecnologia. Il dottorato intende identificare e attrarre gli studenti più promettenti per formare una comunità dinamica e diversificata e trasformarli in studiosi visionari, ricercatori innovativi e leader creativi nel campo delle scienze marine. I due Enti di Ricerca intendono mettere in condivisione le proprie competenze sui principi degli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile (Sustainable Development Goals, SDGs) delle Nazioni Unite (SDG14, SDG16, SDG13, SDG12, SDG9, SDG8 E SDG7). Il dottorato è in linea con il programma Starfish 2030 Horizon Europe dell’Unione europea e coordinata dall'Italia e con alcune delle tematiche marine trattate dal nascente Centro Nazionale Biodiversità: Nodo 1 e 2. Il dottorato intende promuovere gli obiettivi del piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) in modo particolare quelli contenuti nelle Missioni 1, 2 e 4.

Gli studenti avranno la possibilità di utilizzare laboratori di ultima generazione presenti sia presso il Dipartimento di Scienze dell'Ambiente e della Terra sia presso l'Istituto Italiano di Tecnologie. Verrà inoltre messa a disposizione l’infrastruttura MaRHE Center (Marine Research and High Education Center), centro di ricerca per l’alta formazione situato alle Maldive, nato dall’accordo tra l’Università di Milano-Bicocca e le Maldive. La complementarità dei laboratori di IIT e Bicocca permetterà inoltre di ampliare notevolmente la crescita formativa degli studenti, dandogli la possibilità di acquisire un bagaglio culturale non raggiungibile se non nella forma consorziata prevista per il dottorato. Gli iscritti al dottorato avranno l’opportunità di frequentare, a seconda del loro progetto formativo, istituti di ricerca internazionali, tra cui, in via non esaustiva: University of Leeds, The University of Liverpool, Mediterranean Institute for Advanced Studies, Universidad de Valencia, The Maldives National University, King Abdullah University of Science and Technology (KAUST), University of Helsinki, University of South Pacific, Bar-Ilan University, University of Edinburgh, University of York, University of Hawaiʻi at Mānoa, Harvard University, Cambridge University, University of Dubai. Per ogni studente è prevista la supervisione di due professori o ricercatori dell'Università di Milano-Bicocca o dell'Istituto Italiano di Tecnologia, nonché un periodo di formazione di almeno 6 (sei) mesi presso un istituto estero. Il percorso formativo prevede almeno due pubblicazioni su riviste internazionali con impact factor (ISI) e una tesi scritta in lingua inglese.

I temi principali del dottorato sono: biodiversità marina; ecologia e biologia marina; ecologia del paesaggio marino; processi oceanici e cambiamento globale; diritto internazionale del mare; uso sostenibile delle risorse marine; soluzione pacifica delle controversie marittime; gestione integrata della fascia costiera; tecnologia oceanica; diritto polare; cicli biogeochimici marini; dinamica e ripristino degli ecosistemi costieri; modellistica computazionale; geografia politica, culturale e sociale del mare; ocean literacy e ocean citizenship; turismo costiero e marittimo; vulnerabilità e conflitti ambientali; energie rinnovabili marine; fisica oceanica; nuovi materiali; oceanografia chimica; oceanografica determinanti psicologico-sociali degli atteggiamenti e comportamenti a favore dell’ambiente, della biodiversità e conservazione degli ecosistemi, del benessere animale, opportunità economiche derivanti dal mondo marino.

Una volta completato il percorso formativo, i dottorati potranno accedere al mondo del lavoro come dirigenti dei numerosi settori offerti dalla blue economy, tra cui quelli legati ai temi della sostenibilità in ambito marino, alla riduzione dell'impatto dell'economia sugli oceani e sulle coste, sull'economia circolare, ridurre l'inquinamento e aumentano la resilienza ai cambiamenti climatici e ridurre l'impronta ecologica. È previsto che ogni dottorando svolga durante il percorso dottorale almeno 100 ore di didattica e un totale di almeno 8 CFU, di cui almeno 2 CFU di didattica interdisciplinare erogata dalla Scuola di Dottorato di Ateneo e almeno 4 CFU di didattica specifica erogata dal Corso di Dottorato. 

DOTTORATO DI INTERESSE NAZIONALE IN PEACE STUDIES 40° CICLO - UNIVERSITA' DEGLI STUDIO DI ROMA "LA SAPIENZA"

L’Università di Messina co-finanzia n. 1 borsa nell’ambito del Dottorato Nazionale in Peace Studies- 40° ciclo - A.A. 2024/2025 alla Sapienza Università di Roma, mediante il trasferimento di n. 1 borsa DM 629/24 Inv. 4.1 - Pubblica Amministrazione, cofinanziata dal MUR ed integrata con fondi di ateneo.

Il dottorato di ricerca di interesse nazionale in Peace Studies costituisce un luogo di formazione e di ricerca interdisciplinare e innovativo sulle tematiche del conflitto e della pace. Primo nel suo genere in Italia, nasce per iniziativa di RUniPace, la Rete delle Università Italiane per la Pace (Rete CRUI). La Rete ne ha ispirato i valori istitutivi, la progettualità interdisciplinare, l'interazione costruttiva interateneo e fra mondo universitario e società italiana in senso lato, tenendo conto dei valori fondativi delle Università che ne sono parte e della CRUI che le riunisce. Sono presenti in Italia corsi di laurea di livello triennale e magistrale, centri di ricerca dedicati allo studio della pace e per la pace, importanti iniziative ad ogni livello della vita universitaria: questo progetto rende possibile lo sviluppo a livello dottorale di saperi specialistici, attività di ricerca di alta qualificazione, pratiche e competenze trasversali utili per individuare e prevenire situazioni di potenziale conflitto. Le Università aderenti si propongono di sviluppare in Italia, in una vivace interazione con progetti tematici già avviati a livello internazionale, una formazione superiore nell’ambito delle tematiche della pace, dei diritti umani, degli studi su conflitto e pace, del disarmo e della costruzione di società inclusive e sostenibili.


Il Dottorato di Interesse Nazionale (DIN) in Peace Studies fa riferimento nel suo progetto fondativo ai valori della Carta delle Nazioni Unite, della Dichiarazione universale dei diritti umani, dell’ordinamento dell’Unione Europea e della Costituzione Italiana, ai diversi accordi di cooperazione internazionale dei quali l’Italia è parte, alle articolazioni dei Sustainable Development Goals (SDG) dell’Agenda ONU 2030 e alle politiche locali per la pace, il benessere comune e la qualità della vita. Un riferimento immediato è altresì alle aree prioritarie del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e del Piano Nazionale per la Ricerca (PNR), alla diffusione di una conoscenza delle tematiche e degli ambiti di studio e di ricerca relativi alla pace in ambito universitario, nelle amministrazioni pubbliche e in altri percorsi professionali di elevata innovatività.


L'obiettivo complessivo di questo progetto consiste dunque nella promozione di percorsi di alta formazione e ricerca interdisciplinari e trasversali capaci di fornire prospettive innovative e di sviluppare un campo di studi che possa avere un impatto significativo e positivo per una società che deve fare i conti con un ambiente naturale e antropico in continua e repentina trasformazione. Per questo il dottorato è organizzato in 10 curricula formativi.


In sintesi, il Dottorato di Interesse Nazionale in Peace Studies mira a fornire una formazione interdisciplinare e di alto livello, capace di promuovere la collaborazione tra università italiane e internazionali e rispondere alle sfide di una società e di un ambiente naturale e antropico in rapida trasformazione. Ispirato ai valori universali e agli obiettivi di sviluppo sostenibile, il Dottorato si concentra sulle tematiche del conflitto e della pace, contribuendo significativamente alla costruzione di una società più giusta e pacifica attraverso la ricerca avanzata e l'applicazione pratica delle competenze da acquisire attraverso i 10 curricula formativi. 

Curricula

a) Curriculum 1 - Tecnologia, sostenibilità e pace b) Curriculum 2 - Identità, memorie, religioni e pace c) Curriculum 3 - Diritti umani, diritti dei popoli e costruzione della pace d) Curriculum 4 - Educazione alla pace e migrazione e) Curriculum 5 – Architettura e paesaggio di pace f) Curriculum 6 - Spazio, territori, risorse e narrazioni nella prospettiva della pace g) Curriculum 7 - Economia della pace h) Curriculum 8 - Immaginari di pace nelle culture letterarie, artistiche e filosofiche: dinamiche socio antropologiche, aspetti giuridici e critica del conflitto i) Curriculum 9 – Giustizia riparativa, giustizia di transizione e trasformazione non violenta dei conflitti j) Curriculum 10 - Dinamiche, processi ed attori nelle relazioni internazionali.

DOTTORATO DI INTERESSE NAZIONALE IN BIODIVERSITY 40° CICLO - UNIVERSITA' DI PALERMO

L’Università di Messina finanzia n. 1 borsa nell’ambito del Corso di Dottorato Nazionale in Biodiversity - 40° ciclo - A.A. 2024/2025 all'Università di Palermo, mediante l'utilizzo di fondi di ateneo.

La perdita di biodiversità: un problema globale – La biodiversità, la diversità della vita sulla Terra, contribuisce in modo essenziale alla vita umana come l’impollinazione delle colture, la regolazione del clima, la filtrazione dell’acqua e dell’aria e la mitigazione del rischio di catastrofi. Tuttavia, la biodiversità sta diminuendo sempre più rapidamente, soprattutto a causa della pressione esercitata dalle attività umane ecosistemi. Secondo dati recenti, le attività umane potrebbero essere responsabili di un’alterazione significativa del biodiversità quantificabile in circa il 70% della perdita di biodiversità negli ecosistemi terrestri, d’acqua dolce e marini. I principali fattori di erosione della biodiversità causati dall’uomo sono l’uso del territorio e del mare e lo sfruttamento eccessivo delle risorse naturali.

Si ritiene che le risorse naturali, l’inquinamento e l’improvvisa dispersione di specie esotiche siano le cause principali della crisi estinzione di diverse migliaia di specie animali e vegetali. Sulla base di prove scientifiche, IPBES (2022) mostra che questa situazione è ulteriormente aggravata a causa dell’aumento della temperatura (IPCC 2022) causato da cambiamento climatico che potrebbe minacciare oltre il 20% delle specie a livello globale, richiedendo così un’azione politica decisiva azioni volte a contrastare tale erosione. 

La perdita di biodiversità colpisce anche l’Italia e l’intero Paese Area mediterranea. Il rischio di estinzione della biodiversità mediterranea è stimato da un rapporto del WWF (2020) a circa il 50% per i vertebrati, 20% per i mammiferi, 25% per gli uccelli, 64% per gli anfibi, 40% per le piante acquatiche specie. L'evidenza del problema è ormai ampiamente percepita come urgente a tal punto che anche l'opinione pubblica italiana Il Parlamento ha recentemente (2022) approvato due articoli (9 e 41) della Carta Costituzionale con i quali il l'ambiente e la biodiversità assumono un valore costituzionale e di conseguenza devono essere tutelati come un bene di interesse pubblico e “nell’interesse delle generazioni future”. La comunità scientifica, quindi, deve confrontarsi il problema dell’erosione della biodiversità, del funzionamento degli ecosistemi e degli effetti sui servizi ecosistemici e umani benessere e di conseguenza c’è l’urgenza di aumentare sia il grado di conoscenza che di sviluppo metodologie innovative nello studio delle cause, sfruttando anche le nuove tecnologie abilitanti. Un nuovo generazione di ricercatori costituirà la base, il fulcro a livello nazionale, per affrontare le sfide e per rispettare i fondamenti posti dalla nostra Costituzione. In questo contesto, ha quindi senso affrontare il problema della perdita di biodiversità “a livello Paese” in modo sistemico, a maggior ragione se pensiamo all'Italia centrale ruolo nel bacino del Mediterraneo, la sua più ampia estensione costiera, la sua diversità latitudinale, altitudinale ed ecologica e in presenza delle risorse intellettuali, sociali, legislative ed economiche per guidare le altre coste paesi verso una strategia comune. 

La Scuola Nazionale di Dottorato in Biodiversità, per la quale l'Università degli Studi di Palermo svolge il ruolo di coordinamento, nasce da un'azione congiunta di università, enti pubblici di ricerca e aziende private, la maggior parte facenti parte del Centro nazionale per il futuro della biodiversità (NBFC). Le azioni della NBFC lavoreranno per allineare la politica italiana biodiversità, raggiungendo in tre anni gli obiettivi della “Strategia Europea per la Biodiversità al 2030” e tra gli obiettivi c'è anche il trasferimento di tutta la ricerca e la conoscenza prodotta nella formazione Azioni. Da questo obiettivo nasce la presente proposta di una Scuola Nazionale di Dottorato in Biodiversità. Il 2030 La strategia mira a proteggere almeno il 30% degli ecosistemi marini e terrestri in Europa e a promuovere la ripristino di almeno il 15% degli habitat e dei relativi processi ecosistemici, al fine di invertire l'ecosistema degrado e perdita di biodiversità. 

La visione della comunità della biodiversità si fonda sulla più moderna visione socio-ecologica: ecosistemi sani e funzionanti – grazie al ruolo svolto dalla biodiversità – rappresentano la proprietà fondamentale per sostenere la vita sul nostro pianeta. Se le funzioni ecologiche e il sottostante i processi normalmente espressi in condizioni di assenza di disturbo antropico vengono erosi o persi a causa dell'attività umana fattori di stress, è possibile osservare effetti a cascata misurabili che influenzano l’offerta di beni ecosistemici e servizi che compromettono gravemente il benessere umano. Una tale visione scientifica ed ecologica no esclude a priori la specie umana dai processi ecosistemici ma esplora la sostenibilità del possibile soluzioni per ammettere la presenza umana negli ecosistemi e gestire gli effetti dell'azione umana in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite per il 2030. 

Pertanto, la biodiversità non è vista solo come un’ulteriore fonte di opportunità di business secondo la logica estrattiva lineare che caratterizza il capitalismo del nostro tempo, ma è pensato come a valore in sé, generando benessere attraverso la sua capacità di fornire beni e servizi ecosistemici. Studenti di dottorato in Biodiversità saranno protagonisti dei futuri risultati nello studio del ruolo della biodiversità sull'ecosistema funzionamento in tutti gli habitat, dalle profondità marine alle alte montagne, e sulla qualità della vita umana. 

Il Corso di Dottorato Nazionale in “Biodiversità” sarà articolato in 6 curricula; elementi comuni tra loro lo faranno essere: 

  1. una forte impronta (trans)interdisciplinare nell'elaborazione di soluzioni innovative per valutare, monitorare, conservare, proteggere e ripristinare la biodiversità marina, terrestre e urbana in tutti i siti nazionali;
  2.  ii) l'ideazione e l’applicazione di soluzioni tecnologiche e digitali altamente innovative nel campo della biodiversità e per la stima della vulnerabilità dell’ecosistema, supportata da Key Enabling Technologies (KET), che stimola la Leadership scientifica e industriale italiana in questo campo;
  3. l’adozione di nuove strategie di modellazione predittiva, nuove tecnologie di early warning, strumenti idonei a sostenere la biodiversità funzionale e la resilienza degli ecosistemi; 
  4. lo sviluppo di piattaforme digitali per acquisire nuove conoscenze sulla biodiversità, rendendole disponibili a grande comunità di ricercatori uomini e donne, e di fornire soluzioni di conservazione che attraversino il digitalizzazione delle collezioni museali naturalistiche, lo sviluppo degli archivi nazionali di informazione molecolare, eccetera.; 
  5. strumenti innovativi di monitoraggio basati su robotica, intelligenza artificiale, IoT e ICT; 
  6. l'analisi e comprensione delle strategie per la valorizzazione della proprietà intellettuale, dell'innovazione aperta e della tecnologia trasferimento, esperienze imprenditoriali che contribuiscono alla sostenibilità economica nel campo del monitoraggio, conservazione, ripristino e valorizzazione della biodiversità.

DOTTORATO IN CONVENZIONE IN LAW & SOCIAL CHANGE: THE CHALLENGES OF TRANSNATIONAL REGULATION - 40° CICLO - A.A. 2024/2025 - UNIVERSITA' DI ROMA 3

L’Università di Messina finanzia N. 1 borsa nell’ambito del Corso di Dottorato in Convenzione in Law & Social change: The Challenges of Transnational regulation - 40° ciclo - A.A. 2024/2025 all'Università di Roma 3, mediante l'utilizzo di fondi di ateneo.

Le tematiche definite per il dottorato sono le seguenti:

- Per un quadro normativo a tutela delle risorse idriche

La ricerca avrà come obiettivi: analizzare la cornice normativa e istituzionale nazionale ed eurounitaria in cui si collocano gli usi industriali e agricoli delle risorse idriche, al fine di definire le appropriate politiche, anche tariffarie, per la tutela e il riuso dell’acqua; individuare efficacemente i soggetti chiamati a contribuire al raggiungimento degli obiettivi di risparmio della risorsa idrica del Sistema Paese; disegnare il percorso normativo e l’architettura istituzionale necessari alla introduzione di strumenti finalizzati al risparmio idrico e all'allocazione efficiente un mercato di titoli di risparmio idrico (Certificati Blu) o di strumenti alternativi individuati anche attraverso l’analisi dell’esperienza maturata in altri Paesi.


- Towards a Legal and Regulatory Framework for the Safeguard of Water Resources

The aims of the research are: to analyze the national and European Union regulatory and institutional framework in which the industrial and agricultural uses of water resources are placed, in order to define the appropriate policies, including tariffs, for the protection and reuse of water; to effectively identify the actors called upon to contribute to the achievement of the objectives of saving the water resource of the Country System; to design the regulatory path and institutional architecture necessary for the introduction of instruments aimed at water saving and efficient market allocation for water saving bonds (Blue Certificates) or alternative instruments also identified through the analysis of experience in other countries.

 

- Pubblica amministrazione e trasformazione digitale

La trasformazione digitale della pubblica amministrazione è considerata un’assoluta priorità, tanto da costituire uno degli assi strategici del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – PNRR. È evidente l’esigenza di implementare le già esistenti soluzioni tecnologiche e di elaborarne di nuove, al fine di realizzare una concreta trasformazione digitale dell’apparato amministrativo. Si intende dunque superare la mera “transizione” delle attuali procedure in formato digitale e raggiungere una profonda riorganizzazione delle strutture e una altrettanto radicale reingegnerizzazione delle procedure, dei prodotti e dei servizi.


- Public administration and the digital trasformation

The digital transformation of public administration is a top priority both at the internal and at the European level, so much so that it is one of the strategic axes of the National Recovery and Resilience Plan (PNRR). There is a clear need to implement existing technological solutions and to develop new ones in order to achieve an effective digital transformation of the administrative apparatus. Policies, rules, and technical solutions are needed in order to go beyond the mere "transition" of current procedures to digital format, and achieve a profound reorganization of administrative structures, as well as a radical reengineering of procedures, products and services.

 

- Dipartimento di eccellenza

Ricerche innovative che guardino al diritto e alla cultura giuridica – così come ai processi di produzione e applicazione del diritto – con prospettive trasversali rispetto alla dimensione nazionale e a quella sovranazionale, alla dimensione pubblica e a quella privata, alla dimensione sostanziale e a quella procedurale, alla dimensione formale e a quella informale. Il Dottorato di ricerca in “Law & Social Change” è aperto a qualunque settore disciplinare, e anzi incoraggia percorsi di ricerca a carattere innovativo e di tipo interdisciplinare e multidisciplinare

- Diritto romano
- Roman Law

- Filosofia del diritto
- Legal Theory